Il suono di un treno partente, la neve che inghiotte i binari arrugginiti e gli alberi spogli, due sagome esili e senza nome che si guardano sulla fermata di una stazione cupa, quasi semi-dissolta.
Hammock, duo di Nashville, con questo EP dal titolo emblematico "Stranded Up Endless Sky" danno pane per denti a qualsivoglia recensore voglia trascrivere un qualcosa di materiale sull'album, perchè tutto quello che si raccoglie dopo l'ascolto sono un cumulo di emozioni diverse, impossibili da giudicare con un criterio numerico.
Dalla titletrack, pezzo di apertura, si viene immersi in un mondo ambient dal synth oceanico, quasi a sentire le sue onde accompagnate da chitarre distorte al punto giusto, sembra quasi come andare verso il cielo infinito, un pezzo che ti scava dentro il subconscio e te lo sputa fuori dalla bocca sotto forma di brezza marina.
Dalla maestosità dei mari a quella delle migrazioni degli uccelli con "Birds Flying In Sequence", ed ecco che le note della chitarra da distratte ma sagge diventano ben ricoscibili, accompagnate ora da un piccolo accenno di percussioni unisono ed efficace. Ed ecco che sta tutto per finire, l'atmosfera si calma e si arriva a "Always wishing you were somewhere else" il brano di meno durata ma in cui si trova il picco d'intensità del disco.
Non è altro che il reprise del brano precedente, una chitarra prima arpeggiata poi debole e mielosa ci accompagna forse proprio lì, nell'attimo in cui le sagome della copertina si stanno per salutare, lì c'è il pensiero di aver sempre desiderato che lei fosse da un altra parte, di non averla mai incontrata per averti strutto il cuore. Il brano è un crescendo di note che colpiscono al cuore, e tu ti senti lì, tra la neve e i binari, spettatore di questa tragedia sentimentale, fotografo di quell'attimo.
Come promesso non userò giudicare il disco con un numero, per le ragioni già espresse.
Chiude "An Empty Field", che ha il compito di riportarci con calma e saggezza dove abbiamo iniziato il viaggio; sul divano, in macchina o semplicemente in camera, da soli.
Le cuffie non emanano più onde, le orecchie non ricevono suoni, sveglia Illacrima, devi tornare alla realtà.
Carico i commenti... con calma