Gli Hangnail, inglesi con il vizio della chitarrona Iommata fuzztonica /doomica e bluesy, fidatevi, sanno quello che fanno…

Strappano a brandelli quel che rimane della vostra memoria devastata dall’arsura da alcool e intorpidita dalle sigarette corrette con riffettoni ruffianissimi, vi sanno cullare per poi massacrarvi…Vi dicono… Questo jeepone ha l’airbag e viaggia ferocemente sul peggior deserto come se fosse burro,  sghignazzando poco dopo che tanto con questo caldo e con questo trip addosso non vi servirà a un cazzo! Verrete catapultati fuori dall’abitacolo prima dell’impatto schiantandovi contro una bella duna secolare, che vi aspetta insieme a una bella cassa di birra!!!

Questi ragazzacci hanno iniziato a suonare per gioco tra un sorso e l’altro al college e ci hanno dato dentro divertendosi  ma Dio quanto furore quanto amore per i seventies e quanta miscela adrenalinica… Questo "Ten Days Before Summer", primo loro full-lenght uscito sotto l’egida della Rise Above Records nel 1999, si propone come un crescendo, un vortice inarrestabile e imprevedibile di onde soniche e psichedeliche mescolate sapientemente dalla premiata ditta Armstrong /Ogawa assieme a elementi catchy tipicamente middle-eastern e reminiscenze seventies…attenti!

Il rischio di esser balzati fuori insieme alla vostra birrozza è più che reale… E allora salite su quella jeep e a tutta manetta… Overhang altro non è che un gigantesco martello fuzz dentro le vostre meningi… Schiaccia schiaccia mentre l’acido e l’alcool vi bollono dentro… Un loop diluito in maniera misurata dentro un groove malato e parassita… Poi uno squarcio, una lama rovente… Parte il primo vero trip con Side/slide, una sorta di danza lisergica ammaliante e straziante che fluttua nervosa e sinuosa tra i gorgheggi della voce femminile di Katty Heach prima di concludersi con una serie di martellate precise e che non lasciano via di scampo, da fare invidia al peggior serial killer…

Sale la calura devastante e la sabbia ve la sentite come tatuata addosso mentre il contachilometri sta letteralmente impazzendo… Un sole malato vi si stampa disturbante in faccia…E' il riff acustico di Keep on di zeppeliniana memoria che vi culla prima di darmi l’ennesimo calcio in culo, l’ennesima scossa adrenalinica che presto si liquefa oliosa dapprima, granitica poi squagliata in un wha viscerale…Ancora qualche tuono del motore ed è ora di ripartire per un altro minitrip che arrostisce le budella: è l’ora di Summer Rain, ammiccante con il suo solo in wha disperato e desolato, mentre un arpeggio malandrino e sognante vi avvolge e vi rapisce dopo esser crollati sotto l’ennesima sfuriata sonica in Visit my World e ancora scosse telluriche sotto il vostro culo, sto cazzo di deserto vi sta facendo le piaghe sul culo ma voi state bene e in pace con il mondo… Capelli al vento e birra nello stomaco…

Vi si gonfiano le vene di fumante energia fino a squarciarsi mentre piede sull’acceleratore vi lasciate rapire dalla grezza leggiadria psicogrunge e rockabilly di Sun Quake con il duo Elphnick/Cronin sugli scudi, prima di abbandonarvi al sognante delirio liquido impreziosito dagli eterei sussurri di Katty Heach di 0.1861111111 (ospite mai fu più azzeccato davvero!)… Attenti quello laggiù sembra un macigno! Un sorriso all’angolo della bocca diabolico vi illumina il viso ormai scolpito da sabbia e birra trangugiata a fiumi tra una derapata e l’altra… Ve ne strafottete e allora brusca accelerata… Ecco la sconcertante bellezza heavy stoner di One Million Layers B.C. con un assolo bluesy dannatamente catchy… Ormai siete vicinissimi a rompervi l’osso del collo e l’impatto è inevitabile…bang!

Eccovi con la faccia nella sabbia di quella duna… Mentre disorientati nell’inferno psicosonico di Charge the Vibe con un finale acidissimamente psichedelico che ricorda Moon turn the tides genlty gently away di hendrixiana memoria, vi chiedete che fine abbia fatto la birra… Quella promessa all’inizio…Mica sarà una bufala??? Ah no! Eccola! Per fortuna!!! Almeno un altro sorso… Prima che ricominci il viaggio…

See Ya!

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