I toscani Helleven sono la classica band vecchia scuola, alla quale piace suonare ruvido con quella sana dose di "ignoranza" sonora tipica del thrash/heavy metal. Dopo aver in pratica descritto la proposta artistica dei Nostri passiamo quindi a "Helleven", disco d'esordio arrembante che è fedele a quanto scrive la band nella sua biografia, ossia un lavoro vario e che non si pone paletti di alcun tipo. E in effetti gli undici brani qui proposti sono un biglietto da visita molto interessante, dove al loro interno possiamo trovare richiami allo swedish death metal, ai Testament di metà anni '90, al hard'n'heavy e perché no, persino al rock'n'roll. Il tutto partendo da una base thrash, posta in evidenza attraverso riff granitici e ritmiche quasi sempre spinte al limite. Il fatto di aver optato per una produzione dei suoni "minimal" (o vintage, come preferite) è un valore aggiunto al disco, che suona così ancor più crudo e rozzo di quanto sia stato inizialmente pensato dalla band stessa. "Volcano" e "Haniwa" sono due esempi del miglior volto di questo gruppo, che però cede il colpo in una occasione, "Tides Of Time" brano di quasi sette minuti che dopo una lunga intro strumentale non trova una sua forma arrivando alla conclusione con gran fatica. Cantato ovviamente sgraziato e urlato quanto basta a ricordare a tutti le intenzioni belliche degli Haniwa, una band che seppur esordiente ha saputo mostrare i denti da subito, risultando arrembante e pronta al grande passo. Avanti così.
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