Ci sono dischi a volte che finiscono nel dimenticatoio, ma non perchè inferiori ad altri o per cause proprie, semplicemente per circostanze variabili e se vogliamo fortuite. Prendiamo questo "De-Luxe", secondo album degli Harmonia, non recensito o citato qui su DeBaser come un pò in tutti i discorsi sul Kraut. Non citato semplicemente perchè offuscato dal primo "Musik Von Harmonia" e messo in coda ai vari "Sowiesoso" e "Zuckerzeit" dei soli Cluster. Vi dirò una cosa: non solo questi ultimi lavori citati sono inferiori al suddetto, pure rimandendo comunque capolavori, ma lo stesso "Musik Von Harmonia" sembra risultare più "terrestre" paragonato a "De-Luxe". Anzi, vi dirò di più. Personalmente preferisco questo al primo, nonostante consideri il primo leggermente superiore. Il punto tra i due lavori sta nella loro diversità. Più sperimentale il primo, più melodico il secondo: nel primo Rother porta con se tutti i migliori insegnamenti con l'amico Dinger dei Neu! (soprattutto quei ritmi modificati di Neu!2), nel secondo si lascia trascinare da quelle linee melodiche e distaccate tipiche della sua carriera solista.

E allora basta parlare e iniziamo ad esplorare quell'arancione della copertina, con le musiche accese. I synth cadono giù come stelle che soltanto pochi seguaci di Schulze sanno notare, pochi secondi e ci ritroviamo in una sequenza melodica magnifica, interrotta soltanto da un coro che ripete Immer Wieder il ritmo si stabilizza in un ciclico ripetersi di parole e note che non stancano mai. Ta-ra-ra-ra-ra-ra-ra- Ta-ra-ra-ra-ra-ra ra- Ta-ra-ra-ra. E riecco quell'oasi, quel miraggio che ricompare davanti a te di nuovo, ogni volta sempre più estasiante, perchè ricco sempre più musicalmente parlando. E' un appagamento dei sensi, che non cercavano e cercheranno altro. E con la stessa linea melodica ciclica si conclude la prima omonima traccia. Ma ecco paesggi più complessi e ritmati per la successiva "Walky-Talky", affresco esotico di stupenda bellezza, viaggia su una doppia linea ritmica ipnotica che ti ammalia per tutti i suoi undici minuti quasi. Monoliticamente Krauta. Giunge al termine proprio come era iniziata, rotonda come quel sole in copertina, abbagliante se visto per troppo a lungo. Traccia numero tre: "Monza". A metà tra i La Dusseldorf di Viva e i Neu! della seconda parte pre-punk di Neu!75, Monza sembra dire troppo rispetto al suo tempo, ed è forse questo il punto dell'album; troppo in anticipo sui tempi, troppo visionario, non fu apprezzato allora. Era il 1975, decisamente troppo presto per "De-Luxe". Una trance veloce ed ipnotica, "Notre Dame", apre le ultime tre tracce di media lunghezza rispetto alle prime tre, che però contengono in se spunti decisamente interessanti. Questa ad esempio sembra uscita dritta da un "Musik Von Harmonia" più caldo. La successiva "Gollum" è fondata su un ritmo percussivo ben saldo, anche se molto diverso dal motorik Dingeriano, non evolve, ma dissolve l'apparato nervoso dell'ascoltatore rapito com'è da tastiere e percussioni. Qui Neumeier, percussionista dei Guru Guru, si ritaglia il suo spazio personale, definendo un ritmo di batteria incalzante, così simile al motorik eppure risultando diverso se ascoltato attentamente, pur essendo immutabile nel suo progredire. E siamo arrivati alla conclusiva "Kekse", che per come inizia soprattutto, sembra venire direttamente da un Simon Jeffes dei Penguin Cafè Orchestra se fosse vissuto in Germania. Ma poi quell'elegia tranquilla si trasforma, o meglio si accavalla, in rumori di ogni sorta. Sembra un gracidare di rane, grilli, oppure rumori cosmici chisà. Sta di fatto che il nostro percorso in quel deserto arancione zeppo di oasi per chi sa cercarle e di visioni per chi sa sognare, giunge al termine. Il buongiorno della title-track sembra lontano anni luce, eppure distante soltanto cinque misere tracce.

Ma questo viaggio non ha senso se percorso a ritroso, quindi giunti al termine vi ritroverete icredibilemente alla prima traccia dinuovo, come per magia, come in un cerchio perfetto. Allora non esitate, il pulsante play è lì che si illumina, o forse ve lo state sognando, come quel sole al centro della copertina. Basta un tocco per ricominciare dall'inizio, e state sicuri che non sarà mai come la volta precedente. Ta-ra-ra-ra-ra-ra-ra- Ta-ra-ra-ra-ra-ra ra- Ta-ra-ra-ra. Magnifico.

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