Parte la musica di "Before The Day Breaks" e subito lascia dietro di sé una scia bagnata, come se il suono fosse troppo denso e umido per esaurire la sua presenza al solo atto dell'ascolto. L'ambiente diventa saturo, le pareti della stanza vengono rivestite di suoni morbidi e ovattati: voi in mezzo, e nessuna possibilità di sottrarsi.

Per ottenere questo risultato bastano pochi elementi, ma ben dosati: la chitarra elettrica dello scozzese Robin Guthrie, ombroso protagonista negli anni '80 con una delle band più significative in ambito new wave, i Cocteau Twins; il pianoforte di Harold Budd, un californiano autore di alcuni lavori decisivi tra ambient e minimal ("The Pavilion of Dreams" del 1978; "The Plateaux of Mirror" del 1980, con Brian Eno); e cascate di riverbero, perché nessun suono di questo album è lasciato finire in sé ma permane nella coscienza dell'ascoltatore grazie a lunghi strascichi acustici, filamenti fantasmatici che invadono l'ambiente sonoro.

Uscito nel luglio 2007, "Before The Day Breaks" ripropone una collaborazione nata già nel 1986 con "The Moon and the Melodies" (album firmato da Budd più i tre componenti dei Cocteau Twins, che nella copertina del disco apparivano con i rispettivi nomi e cognomi) e bissata con la colonna sonora del film "Mysterious Skin" del 2004.

Chitarra elettrica, si diceva: quasi nessun accordo, poche note che disegnano lancinanti melodie vaganti nello spazio. Pianoforte: ma filtrato dall'elettronica, notturno nella timbrica e attenuato nella dinamica. E il riverbero, con la sua scia bagnata dietro di sé. Nove brani, Guthrie fornisce lo spunto creativo per il primo, poi lascia al pianoforte di Budd nel secondo, poi di nuovo è la chitarra a introdurre nel terzo, e il pianoforte a replicare nel successivo. Così fino alla conclusione dell'album, che presenta nell'ultimo brano uno spunto ritmico di drum machine come a liberare in un impeto gioioso la tensione emotiva accumulata nelle otto tracce precedenti. Ma neanche per un istante Guthrie e Budd hanno smesso di dialogare lungo l'assorta meditazione di questi 41 minuti di musica.

Musica eterea, per sognatori: da ascoltarsi prima che spunti il giorno, come recita il titolo dell'album, o dopo che è scesa la notte. Titolo, quest'ultimo, dell'album gemello che ne costituisce il necessario complemento: due lavori distinti, due metà in attesa di incontrarsi

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