'I magnifici sette nello spazio.'

Perché no? Insomma. Che idea meravigliosa!

Chissà come mai prima di allora (1980) nessuno ci aveva mai pensato prima...

Dopo 'I sette samurai' ('Sichinin No Samurai') di Akira Kurosawa e 'I magnifici sette' ('The Magnificent Seven') di John Sturges, che era uscito ben venti anni prima di questo film (nel 1960) qualcuno doveva per forza riproporre la stessa storia in un contesto fantascientifico e questo avvenne più specificamente nel 1980 grazie alla produzione della New World Pictures di uno dei personaggi più importanti per quello che riguarda il cinema horror e di fantascienza a basso costo: Roger Corman.

Diretto da Jimmy T. Murakami (con la collaborazione dello stesso Roger Corman), 'I magnifici sette nello spazio' (titolo originale: 'Battle Beyond the Stars') usciva praticamente sulla onda lunga del successo di 'Star Wars' di George Lucas e continuando quella che era oramai una consolidata produzione in campo cinematografico minore del cinema di fantascienza.

Tratto da una sceneggiatura di John Sayles, il film riprende nella sostanza la stessa storia che negli anni è stata variamente riproposta (l'ultimo remake diretto da Antoine Fuqua e con Denzel Washington nel ruolo di protagonista è uscito nelle sale cinematografiche lo scorso anno 2016) con alterne fortune e con minime variazioni in quelli che sono gli eventi raccontati.

In questo caso specifico abbiamo un pianeta di pacifici agricoltori di nome Akir che viene minacciato dal tiranno spaziale di nome Sador (John Saxon) e dal suo esercito di mutanti, i Malmori.

La richiesta è praticamente la stessa che negli altri film: quella di sottomersi al suo volere e di pagargli l'intero raccolto come tributo per avere salva la vita.

Da molto tempo disabituata alla guerra e seguace di una religione, il 'Varda' che impone loro un approccio alla esistenza particolarmente spirituale, vietando ogni forma di violenza, la popolazione di Akir è assolutamente impreparata alla grave minaccia che li attende. Tra loro solo il vecchio Zed, l'ultimo guerriero del pianeta, decide di reagire e invia suo nipote, il giovane e volenteroso ma allo stesso tempo ingenuo e ancora impreparato alla vita Shad (Richard Thomas), alla ricerca di aiuto nella galassia.

La ricerca si rivelerà fruttuosa.

Shad si imbatterà nell'ordine in:

1. Nanelia. La figlia dello scienziato Haephaestus, un vecchio amico di Zed, il cui corpo è oramai metà uomo e metà macchina, e che deciderà di abbandonare la base spaziale del suo genitore per unirsi a Shad e prestare aiuto ad Akir con le sue conoscenze nel campo della scienza e della tecnologia.

2. Space Cowboy (George Peppard): un trasportatore dello spazio proveniente dalla Terra e con una fissa con i vecchi film western. Il suo personaggio può in parte ricordare quello di Han Solo in 'Star Wars'.

Una vera e propria parodia di quello che in un'epoca lontana da quella in cui sono ambientati i fatti doveva essere un vero cowboy, inizialmente disinteressato a prendere parte alla disputa, Cowboy accetterà di farlo solo come segno di riconoscenza nei confronto di Shad che lo salva da alcuni assalitori che lo avevano accerchiato mentre egli era privo di carburante.

3. Nestor. Gli abitanti di questo pianeta sono parte di una coscienza collettiva. Ogni esperienza vissuta da ciascuno di loro viene simultaneamente condivisa con il resto degli appartenenti alla loro razza. Essi sono completamente autosufficienti e decidono di unirsi alla causa di Shad semplicemente alla ricerca di nuove esperienze.

4. Gelt. Un ricco sicario. Un bounty-killer dello spazio tanto pieno di ricchezza quanto desideroso di trovare un posto dove poter vivere in pace il resto della propria esistenza.

5. Saint-Exmin. Una guerriera Valkyrie, una razza spaziale dallo spirito bellicoso e che solo nella guerra riesce a misurare e dare un senso alla propria esistenza.

6. Cayman. Un rettiliano il cui pianeta e la cui specie sono stati decimati da Sador e desideroso di vendetta. Egli porta in dote come parte dell'equipaggio della sua nave un alieno dalle sembianze umane appartenente a una razza guerriera e due Kelvin, una particolare razza aliena priva del senso dell'udito e capace di aumentare la temperatura corporea a dismisura.

Seguendo il classico schema già imposto dal film di Kurosawa, il flim si divide nettamente in due parti.

La prima riguarda la ricerca da parte di Shad (un personaggio che ricorda in qualche maniera il primo Luke Skywalker e la cui crescita all'interno dei tempi di narrazione del film costituisce pertanto uno degli elementi portanti dell'intera opera) di alleati per combattere il nemico.

La seconda riguarda esclusivamente il momento decisivo: quando i 'sette' affrontano Sador in una spettacolare battaglia nello spazio e nella quale alla fine ciascuno dei protagonisti troverà quello che cercava quando aveva deciso di prendere parte a questa impresa disperata a difesa di Akir e dove gli stessi abitanti del pianeta alla fine avranno uno scatto d'orgoglio, unendosi anch'essi alla battaglia.

Il lieto fine è chiaramente scontato e inevitabile e anticipa nella risoluzione militare dello scontro praticamente di trent'anni la soluzione finale proposta da Roland Emmerich in 'Indipendence Day'.

A parte il contenuto della trama nello specifico, vanno segnalate tutta una serie di curiosità relative questo film che non è sicuramente indimenticabile ma che può essere ritenuto a uso e consumo solo da chi riesce a godere veramente di una certa fantascienza ingenua e patinata.

In primo luogo tra i crediti spunta imprevisto il nome di James Cameron come responsabile degli effetti speciali.

Secondo la storia in effetti questa fu una scelta specifica di Roger Corman, produttore del film e questa, come raccontato dallo stesso oggi famosissimo regista di Hollywood, fu praticamente la prima vera grande occasione per James Cameron nel mondo delle produzioni cinematografiche.

Secondariamente, come succedeva in moltissimi altri casi, parte degli effetti speciali e dei 'modelli' usati nel film, oltre che la colonna sonora e alcune intere sequenze furono riprese da altre produzioni di Serie B del cinema americano e non solo. Tra i film del caso menzionerei 'Space Raiders' (1983) di Howard R. Cohen e sempre prodotto da Roger Corman; 'Not of This Earth' (1988) e 'Vampirella' (1996) di Jim Wynorski.

Ma la vera chicca è la presenza del mitico Robert Vaughn nel ruolo del buonty killer Gelt e che riprende praticamente lo stesso ruolo che aveva ricoperto in 'The Magnificent Seven' vent'anni prima.

Si racconta che quasi l'intero budget fosse stato speso proprio per avere Vaughn nel film (oltre che per il cachet di George Peppard).

Che dire? Considerando il 'mito', sono stati sicuramente soldi ben spesi.

Del resto, effetto speciale più, effetto speciale meno, sarebbe cambiato poco: questi sono film che non apprezziamo certo a seconda di quanto siano credibili oppure no le maschere degli alieni, ma proprio per questi piccoli grandi dettagli e situazioni citazioniste.

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