Ogni tanto, si sa, è salutare dedicarsi ad una lettura impegnata. Di questi tempi sto cominciando ad appassionarmi al tema evoluzionismo e tutti i suoi "surrogati" (Eugenetica, Nazismo...), così leggendo il mio blog di riferimento vengo a scoprire un autore un po' controverso (a prima vista un fondamentalista islamico di dubbia autorità) quale Harun Yahya, che invece si rivela uno scrittore\filosofo\divulgatore ben preparato sopratutto per il numero invidiabile di studi su argomenti scientifici, filosofici e storici, sopratutto legati a Darwin.

E prima di partire con la recensione vera e propria, è doveroso fare un appunto: Io non ho una conoscenza approfondita in ambito di biologia molecolare né una cultura storico\culturale così ampia da poter screditare libri quali "l'orologiaio cieco" e simili, ma leggere un libro come questo "L'inganno dell'evoluzione" (dal titolo piuttosto pretenzioso tralaltro) è stato paragonabile soltanto a quella volta che si pensava di aver preso 9 all'ultimo compito di fisica e invece ci si è ritrovato un bel 3. Partito in quarta risolvi l'esercizio in un battibaleno e poi ti ritrovi al suono della campanella in cui ti accorgi di aver sbagliato tutto. Tutta la vita, da "esplorando il corpo umano", fino a "super quark" e al libro di biologia del liceo ci hanno rifilato (imposto?) la teoria dell'evoluzione come un fatto comprovato, sicuro al 100%, storicamente accettato, proponendo studi e collegamenti su di esso, e tu da bravo studente, non ti domandi quanto sia possibile che questa teoria in realtà nasconda delle falle, dei clamorosi capitomboli scientifici, delle letterali ideologie.

Questo libro infatti nasce non come un dictat di un fanatico religioso imbestialito con la scienza per aver distrutto la propria ideologia (alt: io NON sono una persona religiosa, nel senso stereotipato del termine), della serie, la tua verità è sbagliata ma è giusta la mia, ma come una raccolta di articoli, saggi, inchieste di scienziati anti-evoluzionisti (ma SOPRATUTTO di scienziati evoluzionisti!) in cui si scardina totalmente ogni punto fermo della teoria dagli albori fino ad oggi, ossia ai tempi in cui il neodarwinismo spadroneggia nelle cattedre di tutto il mondo. Attenzione però, qui non si tratta di un attacco totale alle teorie dell'evoluzione delle specie, ma soltanto al Darwinismo e le sue ideologie correlate. Perchè non si racconta le bufale storiche ad esso legate per le lacune in cui si sono trovati i paleontologi nel "dimostrare" la teoria? (uomo di piltdown, per esempio, ossia un fossile appositamente costruito come presunto collegamento uomo - scimmia) Perchè non esiste tuttora un fossile accreditato definibile come una specie di transizione? Perchè esistono anacronismi nelle specie umane presentate come discendenti? (homo sapiens, homo abilis, homo erectus...) Come si spiega la cosidetta "esplosione del precambriano"? Come si spiega in termini scientifici l'incongruenza della legge termodinamica con la selezione naturale e le variazioni casuali? Come si spiega l'impossibilità matematica della formazione casuale della vita, tanto osannata da tutti gli scienziati del mondo? (la probabilità per la formazione di UNA catena di aminoacidi nelle dichiarate condizioni è di 1 su 1 * 10^950) Come mai non si racconta nei libri di storia che l'esperimento di Miller non ha prodotto altro che aminoacidi INORGANICI tralaltro in condizioni differenti di quelle della terra alle origini (in cui si sarebbe dovuta formare la vita)? Come si spiegano i ritrovamenti di fossili umani definibili moderni datati 800.000 anni? Come si spiega la formazione di molecole complesse come il DNA e sopratutto il suo meccanismo di replicazione? Perchè Darwin è diventato una celebrità e J. Lamarck è sconosciuto alle masse? Perchè i collegamenti con Malthus e le sue teorie economico\sociali e il darwinismo sono ancor più celati? (saggio del principio di popolazione, ossia il libro che ha dato via all'eugenetica, al nazismo, all'imperialismo) Perchè nessuno conosce colossali falsi storici come Ernst Haeckl che ammise di aver contraffatto le prove scientifiche per avvalorare la sua teoria e ammise che non era il solo? Come si spiega la formazione di organismi e apparati di cosidetta "irriducibile complessità?" Come si spiega la formazione del linguaggio, la perdita di pelo, la posizione eretta nell'uomo ipoteticamente evolutosi dalla scimmia?

Questi ed altri punti oscuri avranno un'esauriente approfondimento in ogni capitolo del libro, scritto con evidente passione, dedizione e capacità, che riesce seriamente a non annoiare e a coinvolgere il lettore nonostante la complessità degli argomenti. Impressionanti sono sopratutto le dichiarazioni di tantissimi scienziati evoluzionisti in cui ammettono le falle colossali della loro teoria (tra i più famosi Dawkins, Gould, ed altri) e la raccolta notevole di citazioni, foto, diagrammi, articoli tratti da qualsiasi tipo di fonte, che vanno a formare una bibliografia decisamente invidiabile per un saggio del genere. Evitando di dar peso alle affermazioni di tipo ideologico\religioso tanto care all'autore, veramente infantili e fuori luogo sopratutto nelle ultime 60\70 pagine del libro (parte in cui si elogia la visione filosofica empirista), ci si ritroverà fra le mani un libro interessante, mai fuorviante e dalle rivelazioni sconvolgenti, che alimenterà l'interesse di chi già ha una propria cultura sull'argomento e farà scaturire domande importanti per chi (come il sottoscritto) non ha mai avuto l'occasione di mettere in discussione un certo tipo di "acquisizioni" tanto sbandierate, pubblicizzate, chiaccherate.

Tenere fuori dalla portata dei pregiudizi, ovviamente.

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