In ginocchio, sui ceci.
Si chiamano Hate & merda, sono fiorentini, e incidono per DIO)))DRONE.
Io ci sono arrivato fermandomi già a "Hate & Merda", immagino che per qualcuno di voi sia stata necessaria l'ulteriore spinta di "Dio)))drone".
Per tutto quelli che non si son lasciati sedurre dall'incantevole leggiadria del moniker e che sono riusciti a non desistere alle avances che il nome della casa discografica continua a lanciare dalle righe qui sopra, beh, signori miei, qui si parla di roba che non fa per voi.
Punk.
Di piglio punk, certo. Ginocchia al vento, asfalto, abrasioni, disinfettarsi con il vinavil.
Sludge.
Merda, sludge vuol dire spurgo, cazzo devi aggiungere ancora?
Hai mai succhiato il cazzo? Rispondimi, hai mai succhiato il cazzo?
Drone.
Si chiama "dio drone" il collettivo/etichetta, diodrone... certo che c'entra il drone. C'entra, ma non ne è l'essenza.
Il male serve, serve anche il male.
Non hanno nome unnecessary 1 e unnecessary 2. Batteria uno chitarra voce l'altro, calza in faccia per entrambi.
"l'anonimato non ci distingue, l'anonimato rende tutto più vicino al reale".
Autoironia a pacchi, quasi quanto le mazzate.
"Bologna Violenta" ha aperto una squola. "Hate & Merda" gli ruba le c, le cambia in q, bigia le prime tre ore, e caga nel registro.
Sporco da far male, bello quanto un sole, uno dei migliori dischi di musica estrema dell'anno. E in questa, qualche cosa di nuovo.
Io me li vado a vedere tra un mese, voi se volete potete cominciare col farvi rubare la merenda. Qui
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