Per chi vive di hardcore punk "New School", e quindi di gruppi come Verse, Betrayed, Comeback kid e compagnia bella questo nome non dovrebbe risultare nuovo. Dopo l'ottimo Full "The things we carry", torna uno dei migliori gruppi Hardcore Punk che ci sia sulla scena al momento, gli Have Heart. Adesso vi starete chiedendo cos'è cambiato a distanza di due anni, vero? Beh ecco la particolarità di gruppi come gli Have Heart è proprio quella di riuscire a fare un genere semplice e diretto come il punk hc ma, in maniera ragionata ed impegnata. E' una cosa molto apprezzata utimamente, infatti lo testimoniano gli ultimi full lenght di gruppi come Verse(RIP) e Comeback kid che hanno portato l'hardcore ad un altro livello, che non si pensava si potesse mai raggiungere.
Rispetto al precedente disco abbiamo, come ho detto, un inizio e un approccio un po' più ragionato (non che il precedente non lo fosse). Abbiamo i soliti pezzi veloci e sparati in pieno stile hardcore, abbiamo anche i pezzi hardcore più ragionati e a volte cadenzati. Per chi come me ha divorato "Aggression" dei Verse o "Outlive" dei Guns Up! non dovrebbe essere una novità questa nuovo forma più ragionata di hardcore punk. Ma partiamo subito con il disco in se e con la prima traccia "The same son" che è più un intro che una traccia ma, ci fa già capire che gli HH sono sempre fedeli alle loro radici HC. Nemmeno il tempo di rendersene conto ed arriva subito "Bostons" una traccia puramente hardcore molto in stile "Ultimi Verse" ma anche con riff più classici. Uno dei migliori episodi del disco senza ombra di dubbio. Con una batteria incalzante inizia "Pave paradise" un ottimo pezzo, sopratutto il lavoro di basso e di chitarra rende molto bene. Qui si vede come un genere apparentemente semplice come l'hardcore possa essere invece molto strutturato. Davvero un bellissimo pezzo. Con "One the bird in the cage" abbiamo la prima sfuriata di hardcore in pieno viso che ricorda molto l'opener del precedente disco (per altro stupenda), qui la batteria viaggia a mille per poi rallentare sul finale in un ponte che è quasi poetico insieme alla voce del cantante.
"Botherly Love" è sicuramente il pezzo meglio strutturato del cd e questo sarebbe una canzone da far ascoltare a chi pensa che il punk hc sia un genere "semplice e banale". "No roses No skie" comincia con un fantastico riff di chitarra che fa venire i brividi e che fa venir voglia di alzare ancora di più il volume dell stereo, qui si passa da parti più puramente hardcore a parti più ragionate e cadenzate. Davvero notevole il livello di inventiva in questa canzone . Il pezzo forse più "arrabbiato" del disco è questo "The taste of the floor", 50 secondi di rabbia HardCore senza precedenti dove ancora una volta risalta il basso, prima di tutti. "Reflection" è un pezzo interamente strumentale dove a momenti si sente leggermente la voce del cantante. Davvero un pezzo suggestivo e molto profondo. "Hard bark on the family tree" è il penultimo pezzo di questo disco, che a mio parere forse è l'unica traccia sottotono del full lenght, ma cmq un bel pezzo. L'ultima traccia è "The same sun", una traccia che inizia con un magistrale lavoro di batteria e che più avanti arriva ad un muro sonoro seguito dalle urla del cantante. Il Finale del pezzo e dell'intero full lenght è seguito dalle urla del cantante accompagnate dal sottofondo di chitarra stridula. Molto belli soprattutto i cori a metà canzone.
Quindi siamo arrivati alla fine, in sostanza davvero un ottimo disco anche se forse una spanna sotto il precedente. Quello che davvero va riconsociuto è l'ottima struttura dei pezzi e quindi l'ottimo songwriting. Ottimo disco, soprattutto per chi vuole avvicinarsi al genere, quindi consigliatissimo (recuperate il precedente se non ce l'avete ancora) sicuramente una delle migliori uscite in questo campo, bravi Have Heart!
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