La New Wave Of Thrash Metal (NWOTM) è quel movimento formato da quel nugolo di gruppi che si sono formati in questi ultimi anni con lo scopo di suonare un Thrash Metal influenzato da quei gruppi che negli anni '80 fecero la storia. In questo calderone di bands ve ne sono alcune che privilegiano uno stile molto simile a quello delle formazioni storiche ottantiane, certi gruppi fino al punto di assomigliare a delle cover-bands, altre, seppur non perdendo di vista i canoni del Thrash Metal tradizionale, lo suonano con più personalità, aggiungendo soluzioni proprie.
Gli Havok appartengono proprio a quest'ultima categoria. Formatisi a Denver, Colorado, dopo molti cambi di formazione, un Demo (Thrash Can) del 2004, un singolo (Murder By Metal)del 2006 e un EP (Pwn'em All) datato 2007, ecco che gli americani nel 2009 danno alla luce Burn, album Thrash/Technical Thrash Metal molto buono, caratterizzato da un uso della doppia cassa pressochè magistrale ad opera del batterista Pete Webber, da velocità e da riff coinvolgenti; su Burn gli Havok suonano un Thrash influenzato da Testament, Exodus, Heathen, Testament e, in misura minore Forbidden, Slayer e Metalllica.
Dopo aver scritto questa doverosa premessa, andiamo a vedere questo secondo album in studio, datato 2011, dal nome Time Is Up. La copertina, tipicamente Thrash (come quella di Burn), è un disegno di uno scheletro che, impugnando un martello con la mano sinistra, è pronto a distruggere una clessidra, impugnata nella mano destra. Il tutto in un ambiente oscuro, con immagini di altri scheletri alle spalle di quello in primo piano e fulmini fuori dalla finestra della stanza. Il tutto sembra promettere bene.
E le aspettative non verranno assolutamente deluse. Perchè il Thrash degli Havok (anche qui influenzato dai medesimi gruppi Thrash che sono stati di ispirazione per Burn) è la testimonianza che nel 2011 si possono creare ancora dei riff Thrash Metal originali e propri. E' propri ciò che fanno questi giovani americani, testimonianza che il Thrash Metal non è morto. Non lo è MAI stato e MAI lo sarà.
Come nel precesente Burn, anche qui, in Time Is Up, la batteria è suonata magistralmente: ci sono accelerazioni, cambi di tempo, velocità, Mosh e una doppia cassa sparata a mille. Ottimo il lavoro del basso, a sostenere una sezione ritmica tecnicamente perfetta, e delle due chitarre, ora veloci e rapide, ora rapidissime, ora più lente, ora a cimentarsi in assoli al fulmicotone, pane per i denti di noi Thrashers che facciamo del Metal la nostra vita, così come il cantato, isterico e rabbioso per la maggior parte del disco, più calmo, ragionato, (si fa per dire) in qualche piccolo tratto.
E così troviamo episodi di rabbia pura (Out Of My Way, Covering Fire, No Amnesty, Prepare For Attack, Fatal Intervention, Time Is Up), a episodi più tecnici e complessi (ancore Time Is Up, D.O.A., The Cleric, Scumbag In Disguise) ad altri più Mosh (Killing Tendencies), per un ascolto mirato a esaltare i fan, a fargli fare Mosh e Headbanging fino alla Morte! Sul Web sono anche presenti due cover degli Slayer, le senza tempo Postmortem e Raining Blood, tratte dall'Immotale "Reign In Blood".
Fan del Thrash, io vi consiglio questo Time Is Up con tutto me stesso, è stupendo ed è la prova che Thrash Is Not Dead e Thrash Will NEVER DIE!
Voto: 85
Ciao e THRASH 'TILL DEATH (AND AFTER DEATH, TOO).
Thrashdefender
Tracklist
01 Prepare for Attack (03:57)
02 Fatal Intervention (04:28)
03 No Amnesty (03:30)
04 D.O.A. (03:43)
05 Covering Fire (04:15)
06 Killing Tendencies (05:32)
07 Scumbag in Disguise (04:34)
08 The Cleric (04:46)
09 Out of My Way (03:20)
10 Time Is Up (04:02)
Lineup
David Sanchez - vocals, guitar
Pete Webber - drums
Jesse De Los Santos - bass
Reece Scruggs - guitar
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