"Nausicaa della Valle del Vento"

Cose obbligatorie da dire:

A) Ho scelto di fare questa recensione in seguito alla discussione DeBaseriana su "Mononoke-Hime" incentrata su quale sia il capolavoro del Maestro, per me e' questo.

B) Per anni questo film fu invisibile in Italia per scelta della Tv di Stato che ne acquisi' i diritti, salvo poi trasmetterlo ignobilmente a puntate (e lasciatemi dire con tagli e un riadattamento da denuncia...) in vari pomeriggi nei primi anni '90.

C) Il Film e' del 1984 e' tratto dall' omonimo manga dell' '82 (o giu' di li) dello stesso Miyazaki, dura 117' minuti e a mio parere dal punto di vista del disegno e' il punto piu' alto dell' intera produzione del Maestro (e probabilmente non solo).

Sono passati 1000 anni dai Sette giorni di Fuoco, una spaventosa guerra nucleare causata da dei giganteschi mostri semi umani e semi robot creati dall'umanita' e ribellatesi ad essa, questa guerra ha causato una immane catastrofe naturale sconvolgendo l'equilibrio ecologico del pianeta e creando una immensa giungla tossica che per via di spore radioattive ed enormi insetti mutanti e' invivibile, ai confini di questa gli uomini si sono riorganizzati in varie citta' che vivono in uno stato sospeso tra antichita' e qualche retaggio tecnologico rimasto indenne, un giorno casualmente viene ritrovato uno dei Giganti Androidi e due di queste citta' intraprendono una sanguinosa guerra per il suo possesso.

Nausicaa e' la principessa dellla Valle del Vento, uno dei regni superstiti, viaggia con la sua bellissima macchina volante e nutre una vera passione per il rispetto della natura e l'ecologia e a causa di questo verra' coinvolta nel conflitto...

Come quasi in tutti i suoi film, anche in questo suo secondo lungometraggio si nota la passione per la Natura e l'enorme rispetto per essa che nutre Hayao Miyazaki, infatti "Nausicaa" e' una commovente parabola sull'importanza della ricerca di un equilibrio tra uomo e natura e una favola ottimista su come la bonta' d'animo e il perdono possano riparare anche il danno piu' grave. Una Metafora dove in realta' nessun personaggio e' completamente cattivo o completamente buono (tranne la protagonista, descritta come elemento pacificatore) e dove il male nasce solo come reazione ad un destino causato da terribili errori passati e non e' mai fine a se stesso neanche negli elementi piu' discutibili. Una bellissima storia insomma, raccontata con il tipico disegno quasi tradizionalista del Maestro (che a noi e' tanto caro) e, a mio modesto parere, con i piu' bei fondali mai realizzati senza l'aiuto della computer grafica, inoltre e' degna di un ascolto attento la bellissima colonna sonora creata da Joe Hisaishi.

Vorrei esprimere alla fine un parere molto personale riguardo la presenza della scatenante atomica di quasi tutti i Manga (e di conseguenza degli Anime) del dopo guerra.

E' abbastanza ovvio che la componente traumatica di un fatto cosi' grave come le due atomiche del '45 abbiano lasciato ferite talmente aperte da essere ispiratrici di un universo quasi mitologico (soprattutto dal '70 in poi) pero', almeno nell'opera di Miyazaki non colgo aspetti di rinvicita, come spesso certa critica (soprattutto negli States..) vuole farci credere, ma per abusare ancora di un termine ormai iperinflazionato vedo aspetti quasi solo catartici (giuro che non lo uso piu'...) nel senso che, a mio vedere, i giapponesi avvertono un senso di colpa per quel che e' successo e tutto questo creare universi post-atomici con finali anche spesso interlocutori e aperti non e' altro che un modo di espiare un peccato che sentono in profondita'.

Di una cosa comunque sono sicuro Miyazaki, pur nella sua ricerca di perdono ed equilibrio interiore ed esteriore e' un'ottimista alla fine delle cose e il finale di questo capolavoro sta li a dimostrarlo, non devono esserci necessariamente dei vinti perche' ci siano dei vincitori...

 

 

 

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