Sono un vero nerd della musica. Mi piace cercare album sconosciuti di gruppi sconosciuti e magari elogiarli rendendomi figo.
Questa è una band conosciuta per caso, che non ha nemmeno una pagina su wikipedia in italiano, e gran parte delle canzoni presenti in questo album non sono nemmeno caricate su youtube. Perché recensisco questo album? Semplicemente perché ne vale la pena. Il genere è un folk rock/country, i componenti sono cinque fra cui figura il grande Albert Lee.
Era il 2000, quando ascoltai per la prima volta "Road Show", frugando fra i 45 giri di mio padre che ai tempi (a cavallo fra gli anni '60 e '70) gestiva Juke-Box. Oggi ho perso il disco ahimé, ma ho cercato invano su internet questa canzone a nome di Albert Lee non trovando niente, fino a pochi mesi fa, quando ho scoperto che Albert Lee in realtà è il compositore ma la band è Heads, Hands & Feet. L'emozione nel riascoltarla dopo 12 anni è stata indescrivibile.Siamo nel 1972, in piena era Hard Rock, questa band somiglia vagamente ai Deep Purple, anche se è un'affermazione da prendere con le pinze: niente hard rock, niente distorsioni, solo la chitarra pulitissima di Albert Lee. La vena country si nota fortemente in quasi tutte le canzoni, si parte da Let's Get This Show On The Road, dal refrain orecchiabile in stile Jerry Lee Lewis, la seconda traccia, Safety in Numbers, sebbene non sia malaccia, è quella che skippo sempre perchè non mi attrae particolarmente. La terza vabbè, l'ho già accennata, è Road Show: grande pezzo dove il pianoforte e il sentimento fanno da padroni, l'avrò ascoltata un centinaio di volte e non mi stanco mai di ascoltarla. A quanto pare forse è l'unico singolo dell'album, della Capitol Records. Il pezzo folk che segue è Harlequin, pezzo lento acustico, con ottimi soli chitarristici, mentre la quinta traccia Dancer è quasi un'intermezzo, contiene qualche strofa e un ritornello scanzonato cantato a cappella. Il pezzo seguente "Hot Property" inizia con un'ottima sfuriata bluegrass mozzafiato in cui si notano le strabilianti linee di banjo e chitarra elettrica davvero non male, mentre il resto è una song carina con un bel riff chitarristico. Alcune note di un piano elettrico ci introducono all'inno del famoso whiskey per eccellenza: Jack Daniels Onld No.7, Tennessee Sour Mash Whiskey, una canzone con soli di violino che ci portano direttamente nel sud degli Stati Uniti anche se la band è inglese. Si calmano le acqua con le successive due canzoni, Rhyme & Time è come dice il titolo una poesia scandita dalle note di un'acustica, mentre la successiva Paper Chase è la canzone più singolare dell'album: come genere è simile a Road Show, ma è cupa, malinconica e proprio per questo molto interessante, con cori riverberati e distanti che sono davvero qualcosa di epico. Song & Dance finisce l'album in bellezza, altro riff chitarristico per una canzone folk rock dove si nota già lo stile chitarristico di Albert Lee che contraddistinguerà questo grande chitarrista nella sua carriera solista. Da vero nerd musicale, ho fatto mio questo album e lo conservo considerandolo quanto altri album dell'epoca dei colossi Led Zeppelin e Deep Purple, perché non sfigurerebbe affatto accanto a un Led Zeppelin III o a un Fireball. Se ho stimolato la vostra curiosità, provate allora a fare un salto su youtube e cercare Road Show, Hot Property, Jack Danield Old No.7 o qualche altra canzone. Non rimarrete delusi se siete amanti del classic rock.
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