Per le sorelle Wilson il 1980 è un anno di transizione. Le avevamo lasciate due anni prima con le loro ballate e i loro pezzi rock marchiati Led Zeppelin, e le ritroviamo ora con sonorità diverse, flirtando pericolosamente con i suoni graffianti dell'esplosione punk.
Le ragazze sono comunque in forma: la voce di Ann è sempre magnifica e sbalorditiva e gli arpeggi di Nancy rockeggiano come non mai. La differenza marcante sta invece nella formazione della band, poiché è totalmente stravolta, perché i Fisher lasciano la band quando il fidanzamento con le sorelle si rompe. Abbiamo dunque per la prima volta il chitarrista Howard Leese accanto a Nancy, che pian piano diventa lo storico axeman che accompagnerà le ragazze nel corso del tempo tra vari dischi e vari cambiamenti di formazione.
I folletti, le carovane, i paesaggi da favola e le sfere di cristallo dell'epocale Little Queen vengono dunque abbandonati per dare spazio all'aggressività di un 1980 trasgressivo come non mai. Lo si nota già dalla copertina: il look delle sorelle è completamente cambiato, permanenti ricciolute e cotonate al posto di capelli lunghi e lisci alla hippy.
"Bebe Le Strange" è quindi un tipico disco di passaggio, per certi versi strano, come se i musicisti stessi non sapessero se andare avanti per la propria strada o virare completamente verso una direzione diversa. Le strofe classicamente rock sono affiancate da ritornelli più spediti e brutali, anche se i passaggi alla Jimmy Page e i vocalizzi alla Robert Plant sono ancora presenti, d'altronde Nancy ed Ann non riusciranno mai ad abbandonare quest'ultime influenze, che tanto le avevano ispirate ad inizio carriera.
Si sperimentano dunque nuove estensioni sulle vecchie sonorità e la title-track stessa ne è la prova più lampante: le strofe di "Bebe Le Strange" richiamano un nostalgico stile Seventies, mentre il ritornello viene stilizzato da prototipi più moderni, ed è proprio questo contrasto così affascinante a rendere la canzone molto buona, e il disco avvincente.
L'album presenta dunque cambiamenti di stile improvvisi: dal mellotron della dolce e trascinante "Down On Me" all'aggressiva canzone punk per eccellenza "Break", passando per una classicheggiante chitarra acustica in "Silver Wheels". Il lavoro della cantante Ann in questi pezzi è veramente stupefacente: la sua capacità di districarsi tra le note più alte lascia a bocca aperta.
Con grinta prosegue il disco, ed energiche possono esser definite "Rockin' Heaven Down", le cui tematiche riprendono la vita on the road, e il battente ritornello di "Even It Up", dove Nancy si improvvisa chitarrista solista sfornando un assolo da urlo.
Si prosegue addirittura con suoni di batteria tribali nella la surreale "Strange Night", mentre le oniriche "Raised On You" e "Pilot" sono ancora una volta una prova superata egregiamente. Bizzarra è anche la scelta della chiusura, una dolcissima "Sweet Darlin'", ballata emozionante e struggente che proprio non ci si aspetterebbe di trovare come conclusione di un disco superenergico.
"Bebe Le Strange" è quindi un disco molto vario e ottimo da ascoltare in momenti in cui non si ha bene in mente il genere che si preferisce, poiché sa soddisfare tutte le pretese. Aahhh, se i cambiamenti fossero sempre cosi!
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