L'etichetta Black Dragon Records è nota ai metallari dal cuore duro e puro per aver pubblicato la maggior parte dei lavori dei Manilla Road, il cui culto tra gli intenditori mai è in discussione, e poco altro a dir la verità, Epicus Doomicus Metallicus fa sicuramente la parte del leone, però a livello prettamente quantitativo le uscite sono poche.

Nonostante ciò c'è da divertirsi per chi ama fare il cercatore di piccoli tesori metallici dimenticati, nell'esiguo catalogo della casa infatti ci si può imbattere in gemme più o meno grezze o lavorate a seconda di ciò che si predilige, restando comunque principalmente in ambito metal americano della prima ora, folte capigliature e assoli al fulmicotone quindi in abbondanza.

Una delle gemme citate è il debutto degli Heir Apparent, gruppo dedito ad un heavy metal molto evocativo. Come paragone vengono in mente i Queensrÿche della prima ora, ma gli Heir Apparent si distinguono per un suono particolarmente evocativo, come già detto, arioso, molto melodico e calmo, cosa che pare essere un ossimoro per qualsiasi band heavy metal, ma è proprio questo il loro punto di forza. Intro a base di arpeggi, un cantato molto pulito e mai sopra le righe ed una sezione ritmica mai aggressiva creano un suono malinconico, maestoso, lontano anni luce dalle bordate tutto acciaio e violenza della maggior parte dei gruppi del tempo, l'album è del 1986, e più in linea con un approccio progressive piuttosto che Us power oppure epic alla Manilla Road. Canzoni che sono l'ideale per narrare gesta cavalleresche, dove conta più l'onore della forza bruta.

Chi ha voglia di farsi trasportare in un lontano passato o in misteriose contrade perigliose non ha che da mettersi all'ascolto, l'esperienza sarà molto positiva con questo album di calmo heavy metal d'annata.

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