Premessa

C'è un tale T. (un anno avanti al liceo) che mi fa il filo. Io ho qualche dubbio ma me li tengo per me, sia con lui che sul  sito. Dunque, penso che per far colpo su di me T. mi ha girato un file del gruppo Hella. Sono venuta qui sul sito per vedere che se ne dice e non ho trovato nulla. Allora l'ho ascoltato con il proposito di scriverci sopra una recensione musicale.

Il gruppo

Gli Hella sono un gruppo americano dedito ad un genere chiamato math rock.

Da Wikipedia scopro che sta più o meno per rock matematico, con riferimento alle complesse ritmiche praticate dal basso e dalla batteria. In pratica è una musica strana, perché: in quanto rock uno/a si aspetta che sia dominante la chitarra (come nei Rolling Stones, Who, Led Zeppelin, ma anche U2 o Muse etc.), e la voce (Elvis, Deep Purple etc.), mentre qui sono dominanti gli strumenti che, di solito, sono secondari.

Il genere non l'hanno inventato loro, ma da quanto apprendo sempre da internet gli antesignani sono i King Crimson (Red), la scena post wave inglese (Pop Group), quella post punk americana e canadese (Nomeansno) ed in parte simil grunge (Helmet).

Tutti gruppi che non conosco, tranne i King Crimson di cui mio papà ha il vinile di "In The Court of The Crimson King" (mio papà ha ascoltato con me gli Hella e ha detto che gli fanno schifo, però io gli avevano detto che erano il regalo di un "tipo", forse è geloso!!!!).

  Il decalogo di Martina

Diciamo che questi Hella mi sono piaciuti a metà. Non fanno proprio schifo, ma non sono nemmeno dei geni della musica. Adesso vi spiego le dieci ragioni.

1.     musica molto complessa e poco orecchiabile. Manca qualsiasi riferimento alla forma canzone;

2.     musica assai sgraziata, non c'è melodia e così te la dimentichi in fretta. In pratica quando finisce il cd devi ricominciare per ricordarti cos'hai ascoltato;

3.     musica troppo ostica. Difficilmente un giovane può ascoltarla, non regge la concorrenza con gruppi meno bravi, ma di impatto, come ad esempio i Tokio Hotel (che non mi piacciono! Non arrabbiatevi se li cito) o i Coldplay.

4.     gruppo che non ha una grande immagine. Anche l'immagine è importante, puoi essere un genio ma senza immagine non vai da nessuna parte oggi. E' brutto ma è così. Devi saperti vendere, altrimenti esci fuori mercato;

5.     gruppo che vuole essere alternativo, ma non mi spiega bene "a cosa". Ok musica "complessa" vs musica "semplice", però sono due contrapposizioni che si elidono a vicenda. Se voglio dire che il pop non mi piace devo prendere il pop e smontarlo dall'interno. Mio papà mi ha spiegato che questo discorso l'ha fatto tanti anni fa anche Frank Zappa, un chitarrista rock di origine italiana, in un album chiamato "You Are Wath You Is", che però non è recensito qui;

6.     basare la musica sulle variazioni ritmiche e su un uso solo ritmico della chitarra alla fine può stancare, paradossalmente riduce di molto la varietà degli stili possibili. Diventa musica in qualche modo, "monocorde". E allora stanca l'ascoltatore, che, per reazione, può anche dire che alla fine è meglio la musica semplice;

7.     sono molto bravi a suonare ma non basta. La tecnica è una cosa, ma secondo me conta anche l'espressione. Il rock nasce come espressione, non come tecnica. Ma anche il jazz. Forse solo la "musica classica" unisce tecnica a espressione, ma non era musica popolare nel senso che intendiamo oggi noi, era musica fatta da elites per elites. I canti popolari di una volta erano semplici. Il rock deve essere semplice e di impatto anche se è math;

8.     questa storia del math mi convince poco: è una astrazione concettuale per cui la musica viene ridotta appunto a matematica. E' vero che secondo alcuni - lo dice anche Giovanni Allevi - la musica va scritta con riferimento alla quantità dei suoni, delle note, ed al concetto stesso di durata, ma secondo me in questo modo si perde di vista il fatto che la musica è prima di tutto "comunicazione". Puoi comunicare bene o male ma devi comunicare;

9.    alla lunga annoiano, se non sei un tecnico. Appunto perché sono math (e forse matti) finisce che le canzoni sono tutte o quasi uguali e simili. Devi stare attento a cogliere le sfumature, ma in pratica le capisci solo se sei un "tecnico" o un "esperto";

10.                      musica originale ma al contempo "inimitabile", in base a quanto detto ai punti che precedono. Secondo me il fatto che un musicista possa essere "imitato" è importante perché così diventa un modello per i giovani e può favorire l'evoluzione del gusto. Ad esempio i Beatles: abbastanza facili da imitare. O anche Lucio Battisti in Italia. Infatti se li ricordano tutti e così li imitano e migliorano la musica. In pratica gli Hella sono come il ghepardo: troppo bravi e destinati a diventare un ramo secco dell'evoluzione musicale.

Il voto.

Questa volta non è facile. Propongo una divisione:

1.    a chi piace il math rock questo gruppo piacerà tantissimo. 5 palline. Trovo pazzesco che sul sito, in mezzo a tanti doppioni, triploni e recensioni di schifezze nessuno abbia scritto sugli Hella!

2.    a chi non piace il math rock li sconsiglio. 1 pallina. Se volete ascoltare musica complessa, anche sul piano ritmico, ma orecchiabile, vi consiglio: "Remain In Light" dei Talking Heads.

Anzi, quando vedo T., che secondo me non li ha ascoltati ma me li ha prestati solo per farmi vedere che è alternativo, gli darò proprio i Talking Heads (ci ha suonato pure Robert Fripp dei King Crimson)!

 

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