"Revolution"
Henree feat. Nikka
Il dj Henree e la vocalist Nikka sono la prova vivente che non è necessario avere grandi mezzi e produttori altisonanti alle spalle per produrre un album pulito, fresco, divertente e di successo.
Il loro primo album, dal titolo 'Revolution', non è certo il disco dell'anno, ma è comunque un lavoro estroso e fantasioso. Il duo israeliano ha scritto, interpretato, arrangiato tutte le canzoni e autoprodotto l'album, con mezzi davvero modesti: sono bastati un computer con qualche buon programma per creare le basi techno-dance, la voce androgina dell'ex-transessuale operata Nikka e il gioco è fatto.
In un Paese come Israele, all'avanguardia nel campo della musica dance, Henree e Nikka si sono fatti strada velocemente. Lui già forte dell'esperienza belga di qualche anno fa, dove si fece un nome negli ambienti della dance, lei cavalcando l'onda della ben più nota e Diva d'Israele per eccellenza, l'altra ex-transessuale Dana International, cantante di grande successo in Israele e nel mondo, nota in Italia per aver vinto l'edizione del 1998 dell'Eurofestival con la canzone "Diva" e suscitando forti polemiche proprio per la sua condizione di ex-transessuale.
L'album è composto da 12 pezzi, tutti in inglese tranne due in ebraico (Bgida e Al Hamsach Sheli), dai ritmi imponenti, ipnotici, energici e divertenti. L'apertura è affidata alla spumeggiante title-track, e si prosegue sull'onda dancefloor, con sapori techno e diverse citazioni anni Ottanta, soprattutto nel brano "I'll Be Fine". La voce piacevolmente androgina e sicuramente potente di Nikka fa il resto.
Poche le ballate: la malinconica "Anybody But Me" e l'accorata "Silently Loud", per il resto si tratta di brani ballabili, ma mai banali: i testi della maggior parte delle canzoni sono infatti impegnati nel sociale. Nella già citata "Silently Loud", Nikka lancia un grido di speranza, consapevole del fatto che difficilmente la sua voce verrà udita in un mondo in cui il caos della guerra, dei pregiudizi e delle differenze è sicuramente più rumoroso. "Revolution" ha poi un testo dal sapore vagamente buddista, nel refrain che recita "I tempi bui sono destinati a passare - Un'evoluzione crea una rivoluzione".
L'album comprende anche il videoclip di 'Bgida', in cui Nikka si esibisce in balletti semplici ma simpatici, vestita solo di lingerie nera sexy che mette in mostra un fisico tutt'altro che maschile, con buona pace di coloro che immaginano una transessuale come un omone col rossetto, mentre Henree appare solo di tanto in tanto, come entità impalpabile. Altro bonus video, il backstage della registrazione e postproduzione dell'album, dei servizi fotografici per la realizzazione del booklet e altri episodi curiosi dell'avventura musicale del duo israeliano.
Un album senza grandi pretese, ma proprio per questo meritevole e privo delle spocchiose aspettative che i grandi nomi spesso provocano nei fans, che si lascia ascoltare piacevolmente: certamente più fresco ed eccitante degli ultimi lavori di Madonna e Justin Timberlake. Henree e Nikka hanno conquistato in breve tempo il pubblico "discotecaro" israeliano ed europeo. Staremo a vedere se i due saranno capaci di mantenere il successo nel loro prossimo lavoro.
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