Questo è un album che comprai più di un anno fa affascinata ed incuriosita dalla copertina senza nulla sapere di questo Herb Alpert.
Il classico acquisto sulla scia del "feeling" o sulla scia dell'incoscienza... a voi la scelta.
Non sapevo cosa mi aspettasse una volta caricato il cd ed ero piena di aspettative e anche un pò impaurita dall'idea di aver speso una decina di dollari male.
La bella damigella coperta di panna montata (Dolores Erickson che ho scoperto essere stata nelle fantasie di molti giovani della generazione dell'epoca grazie a questa copertina) ed un look profondamente anni '60 in fondo mi davano fiducia... e devo dire di non essere stata smentita dal mio quinto senso e mezzo che mi ha fatto prendere questo cd.
Fin dal primo brano, la hit "A Taste Of Honey" (che nel 1965 si guadagnò 3 Grammy Awards) si viene catapultati indietro di quarant'anni, il piede comincia a battere il tempo e senza rendersene conto si comincia a canticchiare dondolando la testa e ci si lascia trasportare dalla tromba di Herb in un'atmosfera festosa piena di leggerezza tipica di quegli anni.
La festa continua con "Green Peppers" in cui la tromba di Herb, sveglia ed accattivante lascia trapelare l'animo mariachi di Herb che sfocia a pieno diritto in "Tangerine", una ballata dal sapore messicano un pò malinconico e sognante che ci trasporta in un ipotetico ballo di fine scuola "Incanto sotto il mare"...
Il ritmo torna poi a risalire con "Bittersweet Samba", una piccolissima parentesi (appena un minuto e mezzo) adrenalinica che fa da apripista a "Lemon Tree": lenta, dalla connotazione vagamente epica con una tromba malinconica e chitarra in sottofondo che non avrebbe assolutamente sfigurato nella colonna sonora di Desperado.
Si ritorna a fischiettare con la famosa "Whipped Cream", che fu il primo singolo di questo album e che ne influenzò lo stile addirittura nei titoli dei brani, tutti facenti riferimento a cibi e sfizioserie dolciarie. Qua la tromba di Herb diventa addirittura irriverente, si diverte a scivolare allegra fra tromboni lenti e marcati ed un pianoforte che a tratti riesce quasi ad acchiapparla.
Cambio ancora di registro quando le trombe aprono "Love Potion n. 9", brano che nella sua cadenza lenta e marcata evoca subito ricordi di spogliarelli in stile burlesque, elegante spiritoso ma mai volgare.
I ritmi si inseguono poi frenetici nel mandolino dal retrogusto vagamente nostrano di "El Garbanzo", le saltellanti "Peanuts" e "Lollipops and Roses", quest'ultima bonus track inserita insieme ai due brani inediti "Rosemary" e "Blueberry Park" nella versione del 40° anniversario di questo album che ha segnato la storia della musica degli anni 60.
Il segreto per apprezzare questo album è sicuramente quello di ascoltarlo nella stessa maniera in cui Herb Alpert e la sua Tijuana Brass lo hanno suonato: divertendosi.
Non c'è spazio per tristezza in questa scaletta di 14 brani strumentali che inneggiano al ballo e all'allegria, che all'epoca sono stati capaci di far ballare insieme hippies, squares, anziani e giovani con un mix accattivante di jazz leggero, Dixieland, samba, bossanova e pop.
Da ascoltare sicuramente per risollevare il morale in quelle mattine in cui il risveglio è decisamente pesante ;)
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