Gioia di vivere. Herbie Hancock m'ha sempre trasmesso la gioia di vivere, quella profonda, quella che viene dal cuore. Questo disco del 1980 è per me un disco gioioso e soprattutto bellissimo.
Il primo brano, "Spiraling Prism" si fa notare subito per un giro di basso di Byron Miller molto particolare, che lì per lì mi ha quasi urtato i nervi, ma che ho imparato ad apprezzare dopo vari ascolti. Bello l'arrangiamento delle tastiere/synth di Herbie e i suoi fraseggi col piano. Il secondo brano è il più bello del lotto, qui c'è solo da inginocchiarsi di fronte alla bestialità del collaudatissimo combo Tony Williams/Ron Carter/Herbie Hancock (con Sheila Escovedo alle percussioni), o meglio ancora c'è da alzarsi in piedi e ballare sul ritmo di questo "Calypso", appunto. Anche qui il basso (o meglio, il contrabbasso) la fa da padrone, e come potrebbe essere altrimenti quando c'è un certo mr. Carter che lo suona?
"Just Around The Corner" sono 7 minuti e 34 di puro funk, con il basso di Freddie Washington in grande spolvero, ben supportato da Alphonse Mouzon (cioè, non il primo venuto) alla batteria, Sheila Escovedo alle percussioni e Wah Wah Watson alla chitarra. Proprio quest'ultimo ci regala un assolo bellissimo, basta ascoltare il suo incipit da 00.35 a 00:50, sempre sorretto da un grande lavoro di Herbie alle tastiere, che poi ci regala un assolo di piano da manuale. Estasi.
Il quarto pezzo, "4 AM", si caratterizza per la sintonia di tastiere e basso elettrico, qui suonato da Dio (cioè Jaco Pastorius). Ottima la batteria di Harvey Mason, che sorregge le classiche linee soliste/d'accompagnamento di Jaco, sulle quali s'adagia leggiadro Herbie, che non potrebbe chiedere partner migliore per un brano funk. Nel quinto brano ("Shiftless Shuffle") incontriamo la formazione originaria degli Headhunters (Hancock, Bennie Maupin, Harvey Mason, Paul Jackson, Bill Summers) ed è proprio il leader a farla da padrone, con un fantastico assolo di piano che si staglia sull'ottima base ritmica Mason/Jackson, con il batterista in primo piano. Groove sorprendente.
"Mr. Hands" si conclude con "Textures" scritta e suonata interamente da Herbie. Il pezzo in sè è buono, soprattutto per quanto riguarda il tema e il basso, ma sfigura in pochino in confronto a capolavori come "Calypso" e "Just Around The Corner".
In conclusione questo è un ottimo album, ultimo di quelli puramente funk/jazz fusion prima che Hancock contaminasse il suo sound con il R&B. A farla da padrone, com'è normale in un disco d'ispirazione funk, è la sezione ritmica, con nomi di primo piano e rinomata fama. Bellissimi in particolare i giri di basso, che non deludono mai in nessuno dei sei pezzi. E poi c'è Herbie. Tante cose sono state dette su quest'uomo, io posso solo ripetere che oltre a essere un genio musicale come ce ne sono pochi, è una persona che mi ha sempre trasmesso vera e profonda gioia di vivere.
Carico i commenti... con calma