Le prime cose che noto con attenzione di una band underground prima di mettermi all’ascolto di un loro lavoro sono due: il modo in cui si presentano e la cura prestata al concept grafico. Nel caso degli Here Lies A Whisper il sestetto attivo dal 2011 ha sicuramente lavorato sodo nel corso degli anni, pubblicando un EP (“Drowning”)  e un singolo nel 2012 (“Your Eyes on Reflection”), arrivando a sostituire bassista e cantante melodico nel 2013. Un nuovo assetto di formazione che a detta dei diretti interessati ha dato nuova linfa artistica al progetto, al punto da spingerli alla composizione del disco d’esordio intitolato “Loop Quantum Gravity”. Un lavoro che – rifacendomi alla mia considerazione iniziale – vanta un artwork decisamente d’impatto o che perlomeno porta a incuriosirmi su cosa facciano questi ragazzi.

Una volta pigiato il tasto play la sensazione iniziale è quella di essere di fronte a una band che fa del post-hardcore/metalcore la propria ragione di vita, tesi che viene avvalorata con l’ascolto delle undici tracce qui contenute. “Loop Quantum Gravity” è un disco che pur non essendo poi così male soffre parecchio in fatto di produzione, soprattutto alle voci tutt’altro che equilibrate e con il melodico posto in super evidenza rispetto a un growl sì monocorde ma non così malaccio. La proposta sonora non offre grandi spunti, la sezione ritmica è forse la sola a godere di suoni potenti e calibrati mentre le chitarre non hanno quell’impatto e peso che invece dovrebbero avere, specie nelle parti più melodiche del lavoro. Sofferenza generale che si evidenzia soprattutto in brani come “Gravity” e “No way out” episodi ben congeniati in sala prove ma che perdono notevolmente in sede di registrazione. Un esordio che lascia l’amaro in bocca insomma, a tratti interessante (vedi le parti più heavy) ma spesso troppo legato ai rigidi schemi dettati dalla scena core odierna. Cosa fare?! Metterci personalità e grinta, gli strumenti per far bene in futuro ci sono tutti.

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