Gli Heroin In Tahiti creati dal duo Mattioli-Figueredo quando hanno concepito "Death Surf" non avevano sicuramente l'intento di rievocare soleggiate spiagge tropicali. Spiagge può anche darsi ma dopo un bombardamento.
Il duo destruttura una drogatissima Surf Music, la scarnifica nell'acido lasciando un irriconoscibile scheletro che si contorce su semplici beat elettronici, devastati da sciami di effetti analogici di synth, da radioattive chitarre possedute da demoniaci delay e tremolo che dipingono lisergici e deformati paesaggi.
Dick Dale, i Suicide in acido nelle mani di uno scienziato pazzo che sadicamente si gingilla con una primitiva elettronica.
Una sperimentale Drone Music che devasta non solo la surf music, ma dilania anche un grottesco Morricone travestito da cow boy e un'esotica Lounge Music andata a male.
L'effetto è spiazzante, ma sicuramente gli accostamenti sono frutto di una ricerca molto curata nel trovare una destabilizzante ed inedita formula musicale.
Mi vengono in mente i Man Or Astroman più corrosivi.
Ma passato l'effetto sorpresa cosa rimarrà degli Heroin In Tahiti? Io credo molto poco, sempre che non riescano a creare nuovi suoni mutanti che attirino nuovamente la nostra attenzione.
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