I più arguti di voi avranno notato che nella copertina qui a destra non c'è ritratto nessun norvegese tatuato che si lecca i bicipiti, e magari qualcuno sarà anche arrivato a pensare che: questi non sono gli him famosi, quelli dal logo assai buffo che sembra la versione pornografica della stella a cinque punte delle br. In effetti, non lo sono.
Mai omonimia fu più beffarda, e perdonate la pedanteria con cui ho cominciato il discorso, ma tanto lo so che un sacco di sedicenti saputi verranno a rompere gli zebedei senza manco leggere le prime righe. Insomma, se poi fate la figura dei bamba, che ci posso fare.
Dicevo, gli Him. Li ha tirati su il batterista Doug Scharin, quello che militava in gruppi come June of 44 o Codeine, post rock più o meno post. In questo progettino invece trovate anche un po' di jazz, fusion, dub, poliritmi, e cose strane di quel genere lì, che piacciono appunto ai batteristi.
Sull'internet qualcuno li acclama come portatori di nuove tavole della legge, alcuni dicono "mah solita solfa, insomma, qui e là, su e giù". Il problema è che certa gente, in quest'epoca in cui la figosità artistica passa necesseriamente per quella ipersaturizzazione del nonsense novecentesco, surrealista da una parte e dadaista dall'altra, che - almeno a parer mio - ha smesso di essere interessante da un pezzo... in quest'epoca, dicevo, certa gente valuta la musica esclusivamente in base allo stile.
Quanta noiosissima melassa minimale abbiamo dovuto sopportare solo perchè per un po' è andato di moda un certo stile! Il concetto di "indie", ne parlavo l'altro giorno con un pinguino, ha giustificato un sacco di pessima musica priva di ispirazione e interesse. Anche il post rock, per entrare in argomento, suvvia! La nostra generazione ha bisogno di nuove meccaniche valutative, nuovi sistemi di categorie! Vogliamo andare avanti così per sempre? Magari sto album non sarà uno di quelli che stanno sempre in cima alla pila di cidì, ma non è che me lo dovete smontare solo perchè fanno post-rock mischiato con così tanta roba che alla fine non ha più sapore.
Dicevo, molto carino questo disco qua, pieno di pezzi con la musica dentro. Ci sono le chitarre e il basso, le marimbine, un po' di cose elettriche, e i tipi che ci cantano sopra. La batteria, le percussioni. Il flauto, anche. Ci passate un bel momento, magari capite anche cosa dicono quelli che cantano, poi spegnete il lettore dei dischi, e poi mal che vada ve ne andate a fare un bagno, là!
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