Ciò che mi sto accingendo a recensire è un disco molto particolare, un disco che forse in pochissimi (giusto i grandi appassionati) conosceranno, ma non per questo brutto, anzi: sto parlando di "666 Ways To Love" dei discussissimi H.I.M.
Questo rarissimo demo pubblicato nel 1996, vedeva luce grazie alle grandi ambizioni di 5 ragazzi appassionati di hard rock alla Black Sabbath e quello che il master-mind del gruppo Ville Valo, accomagnato alla batteria da Juhana Tuomas Rantala, alla chitarra da Mikko Viljami Lindström (Linde), al basso da Mikko Henrik Julius Paananen (Migè) e alle tastiere da Antto Einari Melasniemi, chiama blues scandinavo.
Lontano anni luce dalla svolta musicale degli ultimi H.I.M., l'album rappresenta un ottimo mix di gothic metal alla sisters of mercy e l'hard rock oscuro dei già citati Black Sabbath. Le lyrics che fanno da contorno a delle musiche veramente azzaccate, eclusione fatta per la non troppo riuscita cover di "Wicked Game", risultano essere decadenti e tristi senza sfociare però in inutili eccessi che spesso appartengono a gruppi gothic. Il disco si apre benissimo con "Stigmata Diaboli" (track che verrà poi riutilizzata in Razorblade Romance, sotto il nome di Sigillum Diaboli), pezzo rapido e "violento", che si apre con un bel riff di chitarra distorta, alla quale si unisce poi la voce filtrata del vocalist: il risultato finale è veramente buono, presentandoci un gruppo che, ai suoi esordi, sapeva sapientamente unire elementi metal ad altri più tranquilli (vd. batteria che si mantiene sempre su tempi più controllati). Si prosegue dunque con la non troppo bella "Wicked Game", che complice una canzone di partenza veramente orrida, non brilla proprio; neanche una buona prestazione generale riesce a far decollare un pezzo veramente bruttino. Dopo questa leggera caduta di stile, il gruppo si riprende con la miglior traccia mai scritta da loro: "Dark Secret Love", canzone pesante e che tanto deve al gothic metal scandinavo. I riffs di chitarra ampi e cadenzati, accompagnati da una base ritmica ben presente, danno vita ad una base musicale di grande fascino, alla quale ben si lega la voce di Valo, profonda e passionale, che si diletta tra toni alti ed acuti ed altri bassi ed oscuri: eccellente tra l'altro risulta essere il duetto tra Valo e la voce femminile, che conducono l'ultimo chorus in maniera magistrale.
Uno strillo di donna apre "The Heartless", in una versione atipica, completamente stravolta rispetto a quella presente in "Greatest Love Songs Vol. 666", ma sicuramente altrettanto bella: in questo caso le parti chitarristiche si fanno molto più hard e distorte ed anche l'apporto batteristico risulta essere di maggior peso. Una canzone dark molto molto affascinante.
Purtroppo il disco essendo un demo termina così, con solo 4 tracce, tre delle quali delle vere e proprie perle da non perdere assolutamente; sò perfettamente che per molti ascoltare gli H.I.M. significa ascoltare musica idiota e commerciale, ma posso assicurarvi che in questo album i contenuti musicali sono ben altri, rispetto a quelli con i quali siamo stati abituati a conoscere questo gruppo fillandese.
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