"Cagna bollita nella marmitta infernale, infante mostro dai panni variegati, testa mozzata cotta con foglie di giunco! Il sangue del gran pavese schizza fuori! Capelli a caschetto, baule dei giocattoli rovesciato! Palle da giocoliere contenenti ninne nanna! Madre rimpianta, palle squarciate! E' la cintura della ragazza che non può sposarsi! Decorazioni a farfalle, fili d'oro e fili d'argento! Testa di gatto quando l'uccello si gira! Sonagli sulla bocca ferita! Occhi e pupille volteggianti rinchiusi nel granaio."
Qui si modellano i corpi, si deformano. Le immagini sono solamente un pretesto per raccontare volti, gesti e pulsazioni nell'ombra; nella notte succedono cose incredibili, tutto è così triste, così freddo, qui è pieno di gente malvagia. Cosa c'è di più meraviglioso del corpo per raccontare? Sangue, luce, buio, arti che si spezzano, urla e quant'altro, questa è la poesia, quello che ci hanno detto in tutto questo tempo non è affatto vero. Quanta tristezza, quanta ricerca presa a calci in culo! Oh si, questo è essere affascinante.
Potremmo parlare quanto vogliamo di realtà, ma cosa ne sappiamo... Cioè, volete mettere il nostro modo di essere realisti con le grandi tragedie e gli occhi di chi le subisce? O magari con chi non riesce a dormire la notte? Con chi pulisce i cessi alla stazione? O con il bambino che chiede "perché" al papà? Volete mettere? No, non c'è storia, tutto questo è solo una brutta copia, una pallida e sciatta replica di ciò che vorremo dire, di ciò che vorremo essere, di ciò che esiste, non c'è paragone. Solo gente che chiede. E già, anche io vi odio tutti! Con le vostre melodie, con il vostro modo di essere unici, siete tutti dei complessati, lasciatemi concentrare. Imparate, imparate a capire i movimenti; tette piccole, una vita a pezzi, occhiaie, lamenti, preghiere, desideri etc.
Quando avete quei momenti magici, come quando la notte non riesci a dormire (magari hai mangiato troppo)... Vedete questo, capirete anche voi, e forse vi sentirete come me.
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