Quello che recensisco è a mio avviso il migliore di una band dal pensiero più integralista, una di quelle più attive di sempre (formatisi a metà anni 90) con diversi album pubblicati. Nonostante il loro successo in Italia nonché in Europa (soprattutto in Spagna), musicalmente non hanno molto da dire. Ispirati sempre dall'immaginario Tolkieniano seguendo le orme di ormai tanti altri (a partire dal nome e, in questo caso, dal titolo dell'album).
Album che come già detto è il migliore dei cinque album completi sfornati ad oggi; e considerato il voto che do' al disco, è già quanto dire. Tutti i loro album sono formati da 2 o 3 canzoni belline, il resto sono solamente dei riempitivi messi lì solo per dire per esempio "Dai scriviamo una canzone sui 300 eroi spartani" oppure "dai scriviamo una canzone toccante sull'attentato di Via Rasella" e così via, ma con risultati alquanto discutibili. L'impressione è che il loro merito non sia prettamente musicale, mai un inno o una canzone degna di nota (solo goffi tentativi di farlo), ma solamente "storico" visto che non hanno mai preso pause da concerti e nell'arco di venti anni hanno sfornato già cinque album, fatto raro per una band di musica alternativa.

Il genere può essere classificato come rock/alternativa (alternativa nel senso più "lato") nei primi anni (fino a circa 2010) per arrivare a spostarsi di più verso l'oi! negli ultimi anni. Questo album è l'unico suonato con chitarre non troppo distorte, anzi, un bel clean alla Jimi Hendrix (concedetemi il paragone), mentre musicalmente sono molto vicini al nostrano Ligabue di Buon Compleanno Elvis. Cominciamo a dire subito quali sono le migliori dell'album così non ci dilunghiamo troppo: "Radio 25 Aprile" che parla del ripudio verso questa ricorrenza, "S.A.F." che è un omaggio alle ausiliare femminili della RSI, "Notti" che è l'unica "apolitica" si fa ascoltare con molto piacere ("E mentre in macchina suona una vecchia canzone della Compagnia"), "...Perché" che parla delle contraddizioni della società attuale (per peccare di "recentismo" come fa wikipedia: una sorta di libro di Vannacci ante-litteram) e poi le altre per me sono solo riempitivi e non vado a descriverli.

Non è tra i miei preferiti e lo recensisco solo perché la band è molto conosciuta nell'area, ma onestamente non lo considero un ascolto importante né musicalmente ma se devo essere sincero, nemmeno come contenuti: sono solo i soliti concetti triti e ritriti da decine di anni a questa parte, fatto che accomuna tutta la produzione di musica alternativa degli ultimi 10/15 anni. Non un lavoro ragionato, ma solo un tentativo di scrivere qualcosa di memorabile senza delle idee di base.

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