9:32 di mattina, treno che parte davanti ai miei occhi, beh neanche oggi mi vedranno all'università. Rombo di vespa sotto al lettore e la strada comincia a scorrere fluida. Lo schermo del lettore indica: track 1, Hogwash, "Better So" e la vespa è al massimo dei giri. All'inizio mi sembra di avere in cuffia la chitarra di Frusciante ma una voce elettrica mi porta dentro un disco fatto di Indie rock-strutturato-tranquillo, quello che và così tanto nel Regno Unito di questi tempi. E invece è d'Italia che si parla, lo capisce dalle spazzole della batteria e dai giri che si aprono dolci per chiudersi un po' troppo presto dentro il binario del rock. Sincero mi vien da dire, sincero suono esce da 'sto lettore, che ben si abbina alle marce della vespa e ai pensieri e alle troppo sigarette fumate questa mattina, e alle foto in bianco e nero trovate nel loro sito, immagini mobili, da club jazz, con davanti un buon whisky e la propria mente.

Più sinceri dei Verdena a cui hanno fatto da spalla e non attaccati per forza a sinth e distorsori impossibili che stanno invadendo i furgoni di troppi gruppi oggi. Invece senti la Gibson di Ruggeri (che di nome fa anche Enrico e per un attimo ho pensato che dopo "Punk prima di te" avesse deciso di farsi crescere una bella chioma stile beatles, ed invece è solo un caso di omonimia) usata degnamente e con quel suono Vintage che piace tanto ai musicisti. Si apre tutto con un giro che sembra una dolce sveglia e l'album ti porta alla fine della giornata con dei grilli sull'ultima traccia che muoiono nella ghost.

Sincero,sincero.

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