Pretty On The Inside, uscito nel 1991, è l'album debutto delle Hole, una delle band di rock alternativo più turbolente dei Novanta. È nelle canzoni di questo disco che veniamo a contatto con le Hole allo stato puro. Siamo ai vecchi tempi, in cui il quartetto femminista suonava nei locali punk di Hollywood. È con questo album abrasivo che la band - capitanata dalla impetuosa Courtney Love (in stile puttana-bambina) - inizia a farsi strada nella scena musicale degli anni Novanta.

I testi amari e di forte impatto della graffiante Courtney caratterizzano il già evanescente disco, che si rivela un prodotto estremamente violento ed esplosivo, che ha come tema la bellezza e la bruttezza, il sesso, l'alienazione e la morte. Pretty On The Inside, che vede come produttori e collaboratori D.O.C. come Kim Gordon e Don Fleming, risente della potentissima influenza dei Sonic Youth, decisamente i principali ispiratori del gruppo. È infatti facile trovare il filo conduttore che collega questo brillante debutto con il mitico Confusion Is Sex (il primo album dei Sonic Youth, uscito nel 1983).

La voce magnetica di Courtney è ben accompagnata dallo strumentale crudo della band (allora composta dal fedelissimo chitarrista Eric Erlandson, la bassista Jill Emery e la batterista Caroline Rue).
Inclusi nell'album emergono singoli azzeccatissimi, come Teenage Whore e Garbadge Man, e tributi a musicisti cult come Stevie Nicks (in Starbelly, dove si sente una vocina canticchiare “Rhiannon”, insieme a una vecchia versione di Best Sunday Dress, ai tempi in cui Courtney militava nelle Sugar Babylon) e in conclusione a Joni Mitchell, chiudendo con una bellissima versione di “Clouds”.

Pretty On The Inside non solo è un miscuglio composto da rumori, chitarre stridenti, ritmi ossessivi e dalle possenti urla hardcore di Courtney sputate nel microfono con tanta selvaggeria; ma anche da brevi, visionarie e allucinate favole in acido. Prostitute adolescenti, uomini-spazzatura, stelle di zucchero, sorelle buone e cattive, zucchero che scorre nelle arterie, tutto questo è Pretty On The Inside.
In breve, Pretty On The Inside è un album talmente grezzo e brutale che è difficile da ascoltare: invece ascoltatelo e riascoltatelo ancora. Comprenderete che quel groviglio di suoni abrasivi è l'album più sconvolgente del 1991.

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