Homo Sapiens - Tornerai tornerò - 1976

A volte ritornano" si potrebbe dire con Stephen King:

Tornerai torneròooooooo1 col tempo non si può scommetter mai, e quello che succede n on lo sai, ti perdo ogni giorno sempre un po, Tornerai torneròooooooooooooooooooooooo ridicolo pensarci amore mio, al primo incontro è stato già un addio...

EmOtional rescue di un fossile vivente by rivols:

Gli Homo Sapiens rappresentano il top evolutivo dei grupponi seventies? Boh. Certo che ebbero un successo internazionale straordinario, affiancati dal binomio-matrimonio stereoeuphonic music di Renato Pareti - words prof. Roberto Vecchioni, dico Vecchioni, mica wedding with fichi secchi. Come Darwin, partiamo da pochi particolari ma evidenti; nell'incarto-caramella del disco spicca la girl della cover; certo uno stereotipo dell'epoca, castigata ma sexy, studentessa porta-accanto ma potenziale modella, donna e bambina, etc.; meno sfaccciata delle donnine di Papetti ma ennesima dea femmina da copertina a cui il gruppo delega il biglietto da visita. Altro che evoluscion, la ragazza anni 70- primi 80, sbarazzina e sensuale, vergine e maliarda è una femminilità femminista e punitiva, da amazzone futura che rivendica per sé un ego e un super-ego certi-di cosa?, e parla di coito paritetico, rivoluzione, evoluzione, mentre pensi ai tacchi alti che hai-Battisti.

Le ragazze di quegli anni sono ancora non rifatte, le belle erano veramente sensuali e questo dava loro cmq un'aura di autenticità, anche laddove i fenomeni incolutivi sono già incombenti, a ricalco del modello americano-anglosassone già di per sé più tendente a virilizzarsi per ragioni storiche, climatiche, sociali,etc.rispetto alla donna mediterranea che emancipatasi dopo è tuttavia più temibile in quanto più subdola e precoce. Il corpo come entelechia di fattori spirituali, dunque, di rivoluzioni che avvengono su piani anche diversi dal materiale, e che generano veri e propri mutamenti.

Ecco che l'estremizzazione di questa involuscion si risolveva quindi in un nuovo tipo femminile dalla personalità garconne-castratrice, in genere assente di veri sentimenti e istinti materni, erano pero ancora poche le assassine di infanti come oggi, probblematica, col seno piallato, e il cui femminismo talvolta era spinto giù fino al saffismo-oggi in aumento- o al prototipo dell'urninga radical-chic-tipo emma bonino, spiccicata a una mia prof di italiano-. Ma allora non si capiva un cazzo, e tutto era bello. Degli Homo Sapiens ricordo il tormentone radiofonico "Bella da morire", melodicamente impeccabile, fin troppo mellifluo, ma ben arrangiato: Carlo Verdone nel film pazzo di Iris blond si divertirà a dileggiare i Sapiens con l'improbabile successo a 45 giri del protagonista, Bella senza trucco, imbarazzante residuato bellico della carriera giovanile di The freezer.

Dopo aver realizzato il primo LP della loro storia, che si chiamava semplicemente "Homo Sapiens", nel '76 parteciparono a un "Disco per l'estate" con l'indimenticabile "Tornerai Tornerò" - condita di assolone santaniano-gilmouriano paesano piu vero di quelli veri - che scalò le classifiche di mezzo mondo essendo stata incisa in 56 versioni e in sei lingue diverse. Tiè alla faccia di chi detrae e debesa i musicisti di casa nostra.

La leggenda vuole che per il gruppo toscano si aprissero le porte del "Madison Square Garden" di New York, dello stadio "Maracanà" di Rio, dell' "Opera House" di Sidney. Nel 1977 la Rifi Records li presentò al Festival di Sanremo con "Bella da Morire" che si piazzò al primo posto e fu pure il primo gruppo vincitore della manifestazione. Fu poi la volta di "Lei Lei Lei", con seguito di molte straordinarie tournèe che gli Homo Sapiens realizzarono in Italia, in Europa e in America.- Tra le altre canzoni di questo paleontological album stupenda è "Santo cielo non l'ho mai capito" quasi proto-disco, e "Non ho una" lira una testimonianza sull'austerity dell'epoca

L'album è talmente zampa d'elefante pop che sprizza brumose sensazioni, quasi preistoriche, tipo cinema muto di un album di foto rosicato da tarli e pesciolini d'argento... scorrono clusters di usi e costumi da civiltà estinta: fuochi e chitarre da spiaggia con bagni a mezzanotte, dischi low-fi varicellosi, radio libere, porno tv private, lentiggini, caschi per capelli, semi-zeppe, semicupi, bibite ai coloranti, jeans a campana, prime tettine, idrolitina e frizzina, adesivi, acqua potabile dai cassoni, enciclopedie universo, pettini e brillantina, velluto a costoni, mangiadischi, sederi coppertone, fonovalige, ragazze ponpon, gelati jolly eldorado, vacanze paesane, cinema natural surround, tetrapack, ascensori a 10 lire, palloni supertele, gavettoni, frisbee vaganti, il tutto ripreso con filtro flou...

ps.

l'effetto flou è una devastante sfocatura e perdita di definizione dell'immagine, ma si tratta di un effetto molto particolare, e l'effetto consiste in un ammorbidimento dell'immagine (ma non una sfocatura) e in una morbida diffusione delle alte luci, che vanno ad invadere le zone d'ombra.

 

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