Spiazzante. Decisamente spiazzante.
Il debutto di questo trio italo-americano (Los Angeles, Catania, Anzio) credo sia qualcosa di mai sentito prima. Si tratta di una di quelle rare volte in cui, nonostante i ripetuti ascolti, non sai a cosa aggrapparti. Il mio patetico istinto da nerd mi porta a fare più volte mente locale per trovare un riferimento o, come diceva nonno myspace, "influenze" o "simile a". Quando mi sembra di esserci quasi arrivato ecco che qualcosa smonta le mie elugubrazioni mentali. Niente da fare quindi, motivo per cui, all'ennesimo ascolto, cambio approccio e comincio a camminare per le strade di questa nuova città, fondata e abitata da Honeybird assieme ai suoi birdies provenienti da tutto il mondo. Si, perché il combo è un trio completato da P-birdie e Ginobird ma che ogni tanto vede spuntare qua e là altre strane specie. Dunque, le strade di "Mixing Berries" sono illuminate dal suono del charango e lasciando che il genere umano si riappacifichi con madre natura, riporta in auge spazi verdi e colorati sconfinati.
Le bellissime voci di Honeybird e di P-birdie s'intrecciano e si rincorrono tra melodie ed armonie dolci e giocose che ti portano dallo stato di Bahia al Michigan, dalla Sicilia alle vacanze romane. Un passeggiata per le strade diventa una corsa sui prati, un tuffo nel Mediterraneo, il mondo visto dall'Etna. Lasciate stare il riduttivo concetto di world music, "Mixing berries" non è un melting pot di generi musicali ma di suoni e sensazioni che scavano nello scibile di ognuno per crearne dei nuovi.
Da consumarsi preferibilmente all'aria ed a mente aperta.
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