Se non ci fosse stata Weird Tales oggi probabilmente non avremmo potuto leggere il grande H.P. Lovecraft, con la sua prosa forse troppo carica di aggettivi ma che lanciava sguardi deliranti su abissi cosmici inconmmensurabili. Ma oltre al Solitario di Providence avremmo dovuto fare a meno della prosa barocca (troppo barocca) di Clark Ashton Smith (a mio parere oggi non invecchiato benissimo ma so che su questo i pareri sono molto discordi) e di quella essenziale come la lama di un coltello di Robert E. Howard. Erano i cosiddetti 3 Moschettieri di Weird Tales e già questo consegna alla leggenda questa rivista che viene ora celebrata con un numero speciale da Zothique in occasione dei 100 anni dalla sua fondazione. All’interno di questo numero possiamo leggere diversi articoli interessanti come la testimonianza di August Derleth, geniale editore, fondatore della Arkham House con Donald Wandrei che per primo ha diffuso il verbo lovecraftiano come fosse una religione), e quella di critici e collezionisti oltre a una serie di racconti inediti.

Fra i vari articoli presenti ho trovato particolarmente interessante “Le storie più popolari di Weird Tales” del critico, scrittore e storico della fantascienza americana Sam Moskowitz. Il racconto più popolare di Weird Tales fu La donna del bosco di Abraham Merritt del 1926. Ma Moskowitz fa notare come, nonostante la storia sia buona, il parere soggettivo dell’editore dell’epoca ovvero Farnsworth Wright ebbe il suo peso. Wright teneva conto, per i suoi giudizi, dai commenti che gli giungevano tramite le lettere inviate dai lettori. In questo testo si apprendono molti aneddoti interessanti come l’esistenza di Cosmic Horror Richard F. Searight, un racconto il cui titolo da solo definisce un genere! Si parla poi dell’importanza di una storia come Shambleau di C.L. Moore e dell’impatto che all’epoca ebbe The Outsider di H.P. Lovecraft fra i lettori (terzo racconto più votato della rivista) e sul direttore Farnsworth Right. Lo stesso Derleth usò il titolo di questo racconto per intitolare la la prima leggendaria antologia dell’Arkham House The Outsider And Others (1939) e scrisse a Weird Tales con le seguenti parole:

“Questo racconto è degno di Poe e, se posso dirlo, credo che sia migliore di qualsiasi opera di Poe”.

Moskowitz non condivide questa opinione e anch’io sono completamente d’accordo con lui. The Outsider è un buon racconto ma, pur imitando Poe, rimane molto lontano dai livelli dello scrittore di Boston. Non è qui che bisogna ricercare i capolavori di Lovecraft. Potrebbe poi risultare sorprendente, per qualcuno, che Moskowitz dica esplicitamente come l’autore più amato dai lettori (si è aggiudicato il primo posto ben 30 volte) di Weird Tales era Seabury Queen, scrittore appena passabile che oggi appare obiettivamente datato. Si tratta purtroppo di una conferma di come la moneta cattiva scacci quella buona pensando alla grandezza di un Lovecraft che era si amato dai lettori ma il cui genio non fu mai compreso a pieno all’epoca.

Inutile dire come ci troviamo di fronte ad un numero di culto che è assolutamente imperdibile per tutti gli amanti del weird classico. Il numero si puo’ ordinare su Amazon al seguente link: https://www.amazon.it/ZOTHIQUE-14-Speciale-Weird-Tales/dp/B0BYM6LWPV.

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