Mettiamo caso che un gruppo hardcore punk, famoso per un suono veloce e abrasivo, abbandoni il mondo indie per firmare un contratto con una multinazionale. E mettiamo anche caso che questo gruppo, nel primo album che pubblica con contratto major, aumenti di parecchio la dose di pop e melodia, infilandoci qua e là un paio di ballate acustiche e addirittura un pezzo pianistico. Bene, a quanto pare gli estremi per indignarsi e gridare al tradimento ci sarebbero tutti. Già, se non fosse che non stiamo parlando di una band qualsiasi: stiamo parlando degli Hüsker Dü.

L'album in questione è "Candy Apple Grey", uscito per la Warner Bros nel 1986, settimo e penultimo atto della saga del trio di Minneapolis. Sebbene sia da alcuni considerato come un album di transizione, il disco contiene alcune delle cose più belle incise dal gruppo nella sua fase pop.

L'iniziale "Crystal", violenta e monocorde, ha il compito di rendere subito chiaro all'ascoltatore che, nonostante il marchio WB sul retro della copertina, gli Hüskers non si sono affatto rammolliti e sono ancora in grado di picchiare duro come una volta. Il resto dell'album è invece all'insegna di un pop sempre corrosivo, ma dai toni  malinconici. Grant Hart e Bob Mould si confermano ancora una volta grandi autori: al primo si devono le melodie mozzafiato di "Don't Want To Know If You're Lonely" e "Dead Set On Destruction", quella solenne di "Sorry Somehow" e l'imprevedibile "No Promise Have I Made"; il secondo firma le acustiche "Too Far Down" e "Hardly Getting Over It" (che col loro tono sommesso sono quasi un'anticipazione di ciò che farà da solista a inizio '90), le schitarrate in pieno stile Dü di "All This I've Done For You" e della sopracitata "Crystal", i ritornelli a presa rapida di "Eiffel Tower High" e "I Don't Know For Sure".

Certo, "Candy Apple Grey" non sarà paragonabile a uno "Zen Arcade", influente come un "New Day Rising" o completo come un "Warehouse", ma preso per sè è un album pressochè perfetto di pop alternativo dai toni ombrosi e nostalgici. Da rispolverare per l'autunno che ormai bussa alle porte.                          

 

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