Nato nella Grande Mela, svezzato in California, fossetta sul mento, sorriso sghembo e sornione, piglio da amabile sciupa femmine, Huey Lewis , al secolo Hugh Antony Cregg III (classe 1950), ci guarda con gli occhi "sportivi" (come direbbe Umberto Saba) dalla copertina, alle spalle i suoi fedeli News, un biliardo, un bar americano e dieci anni di gavetta come bluesman dall'armonica facile.
Negli anni '70 milita nei Clover, un complesso rhythm'n'blues americano, nel quale conosce il tastierista Sean Hopper ed in seguito fonda una sua band personale: Huey Lewis & The News. Agli esordi, anno 1980, esegue un Rock‘n'Roll con rinforzi di Hard e Pop e con "Picture This" del 1982 inizia la rincorsa al successo con il singolo "Do You Believe In Love", sempre all'insegna della cornicetta melodica, della pennellata orecchiabile che viaggia nelle radio americane. "Sports" deflagra nelle chart statunitensi nel biennio 1983/84 senza riscrivere il verbo Rock'n'Roll ma utilizzandone vari aspetti, dall'impasto vocale che attrae, al sax brioso, dalla passerella rock robusta al sottofondo di tastiera, senza mai propendere per la melassa o per note troppo elaborate. Huey Lewis non aveva mai provato l'ebbrezza dell'alta classifica in modo così forte e neppure pensava che la sua miscela sonora potesse conquistare una platea così vasta.
Gioca a suo favore l'avere una band di musicisti affiatati ed esperti, dal mai invadente drummer Bill Gibson al vivace bassista Mario Cipollina, fratello di John dei Quicksilver Messenger Service, del già citato tastierista, mai sopra le righe, Sean Hopper, al chitarrista ritmico e sassofonista Jonnhy Colla fino al giovane e virtuoso chitarrista Chris Hayes, a suo agio sia con fraseggi hard che con delicati accompagnamenti. L'album è aperto dai battiti del cuore musicale yankeee, col sapore delle strade americane che portano alle città musicali elencate nella song "The Heart Of Rock'n Roll" un brano movimentato, dal ritmo incalzante dove passaggi di armonica si avvicendano a parate di sax e riff di chitarra energici, in un insieme davvero vivace che entra nei Top 10 dei singoli statunitensi unitamente ad "Heart And Soul", dove la chitarra di Hayes spadroneggia senza soffocare gli altri strumenti, ma si accoppia con la tastiera nel riff principale.
L'apice dell'album è però "I Want A New Drug", che schizza in testa alla classifica dei singoli, senz'altro uno dei brani più heavy della band, dotato di un bel riff ad incastro tra chitarra e tastiere e pure di un lungo pellegrinaggio chitarristico che però affascina e non fa perder la bussola all'ascoltatore, anzi fa da contrappeso ad un basso troppo anni '80, assai gommoso ed elettronico che è il piccolo difetto di questo album. Davvero gradevole "Finally I Found Home", ancora standard rock, chorus efficace e voce sofferta, laddove "Walking On A Thin Line" è un brano anthemico e springsteeniano, il quinto singolo estratto con strofe cantate da Huey alla Phil Lynott (suo amico e grande influenza musicale) e "If This Is" una song sdolcinata, senza pretese (però ancora nei Top 10 dei singoli, e sono quattro!), al contrario di "You Crack Me Up" trascinante rock accelerato, dal ritmo frenetico, dove il cantato è più concitato. Resta su un piano inferiore il Blues -Doo Wop stralunato di "Bad Is Bad", che è un pezzo solo carino e la divertente cover "Honky Tonk Blues" che già dal titolo piega il suo DNA e ci scaraventa in un clima da barrelhouse, come già avevano sperimentato con poca lucidità i Led Zeppelin di "Hot Dog". Un divertimento e niente più.
L'intento di Huey Lewis & The News è quello di divertire e divertirsi, parlare della vita quotidiana senza ringhiare o bruciarsi, come testimoniano i video a supporto dei singoli estratti dall'album, ma anche riscoprire lo spirito iniziale del Rock'n Roll, delle esibizioni live: note rock e mani dei fans protese verso il palco. Una magia che il gruppo affronterà per tre anni prima del prossimo album, lasciando che il successo commerciale di "Sports" faccia il suo corso.
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