Hugh Hopper fu una delle figure di spicco nella scena di Canterbury insieme a Robert Wyatt, Daevid Allen, Kevin Ayers e i cugini Sinclair.

Entrò ufficialmente nei Soft Machine dopo il primo album essendo stato promosso da roadie a bassista, e suonerà nella band fino a "Seven", il settimo album della Macchina Morbida.

Nel 1973 fece uscire il suo primo album solista: "1984". Il primo lavoro solista di Hugh Hopper fu un lavoro molto interessante, dai contenuti non facili e coraggiosi ed è per lo più caratterizzato da tape loop e sperimentazioni bassistiche. Hopper prende ispirazione per l'album dalla vena Jazz-Rock che caratterizzava i Soft Machine e alcuni brani possono ricordare "The End Of An Ear" di Robert Wyatt, anche se, mancano della vena patafisica e pazzoide che lo caratterizzavano. L'album ha ottimi brani come Miniluv e Miniplenty e rimane su ottimi livelli anche negli altri brani.

Consiglio caldamente di ascoltarlo a chiunque si consideri un appassionato della scena di Canterbury.

Carico i commenti...  con calma