Il gruppo di Boston, Humanwine, fondato nel 2002 dai parolieri e compositori Holly Brewer e M@ McNiss, è stato etichettato con nomi a dir poco risibili, come Punk Rock Mary Poppins e Vaudevillian Anarcho-Punk. In effetti, è piuttosto singolare la scelta stilistica nel proporre la loro musica, che si può definire un genere di punk folk rock di sapore cabarettistico un po'stile Brecht-Weill. Il nuovo album "Fighting Naked", appena uscito questo aprile 2007, è una curiosa ed elegante mistura di teatro e rock che diverte e appaga, affascinando con melodie espressive e retrò, passando con disinvoltura dal più etereo e malinconico folk a un punk hardcore sostanzioso e tutt'altro che ripetitivo.

La voce di Holly, limpida e superba, si fa notare in equilibrismi vocali di tutto rispetto già dai primi tre splendidi e vivacissimi brani molto hard, Untitled States of Hysteria, Big Brother e Fighting Naked ; sensualissima e sorniona, contrasta la pesantezza aggressiva di riff devastanti e batteria fulminante. Nella parte centrale, con Wake Up e Dim Allentown Cove, l'album si trasforma in una sorta di opera buffa e misteriosamente terrificante allo stesso tempo, fanfare e marcette, vocalizzi maschili e femminili in petulanti botte e risposte, sussurri e voci sguaiate di fondo, siparietti ritmatissimi con cori da rivista vaudeville, fino a dissolversi in un tesissimo finale ambient con sinistri rumori di fondo e dall'atmosfera metallica e sotterranea. Pique e Epoch sono due ballate folkeggianti: la prima ipnotica, dall'accompagnamento freddo e distaccato di chitarre e ritmica, composta su misura per la voce espressiva e sorprendentemente eclettica di Holly Brewer. La seconda è una malinconica e mesta riflessione con citazioni sull'olocausto, dal ritmo ora timido, ora incalzante e disperato. Brusco cambiamento di rotta con Worthless Ode, un cupo e ossessivo dark punk e con il walzer bizzarro di Script Language; ancora la teatralità che li contraddistingue si manifesta in tutta la sua espressività.

Rivolta Silenziosa è una divertentissima canzonetta stile anni '20, ci riporta ai cabaret alla moda di quegli anni con sonorità moderne dei giorni nostri. Tale spensieratezza è interrotta dalla struggente When In Rome, introdotta da un sottofondo di passi militari di rimembranze fasciste; è una dolcissima ballata folk soavemente eseguita da Holly, accompagnata dalla chitarra acustica. L'ultimo brano, 7R4N5M15510N, sembra la registrazione di una vecchia intercettazione radio di voci femminili e infantili, seguite da una canzone di stampo popolare con il solare accompagnamento di un banjo.

Se questi Humanwine volevano farsi notare, ebbene, ci sono riusciti. "Fighting Naked" è un album spumeggiante e sofisticato, che scorre deliziosamente ed è estremamente vario e ottimo in tutti gli aspetti, sia compositivi, stilistici che vocali e strumentali. Eccellente e ampio infatti, l'impiego di molteplici strumenti, tra cui violino, violoncello, tromba, harmonium, tuba e banjo. Non ho idea se qualcun' altro abbia pensato di unire generi come il punk e l'hardcore con il cabaret o il folk, in Italia abbiamo avuto i CCCP, ad esempio, che a loro modo ci hanno dimostrato qualcosa di abbastanza simile e comunque sono opere, queste, che nel 2007 sono ancora gradite e osservate con un certo interesse e curiosità.

 

 

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