1972 - Dedicato a Giovanna G.

Cosa dire dunque di un leggero e morbido pop che si pone all'inizio di un decennio prosperissimo per l'Italia nel quale questi ragazzi non brillano di certo ma recitano la loro piccola parte di attori non protagonisti con la dolcezza tipica di chi nel futuro riponeva speranze e timori ma coraggioso osava nel suo piccolo raccontare di amori campagnoli, cosa dire?

A momenti pop-melodici si alternano momenti progressivi, qualche evanescenza beat, un tocco di Pooh primo stampo fuso a Equipe 84, Dik Dik, Formula 3 e via dicendo, testi semplicistico/visionari di Herbert Pagani; alle redini del crocchio stava Roberto Carlotto, tastierista lombardo dalla voce acuta e vibrante alla Roussos.

'Ruote e sogni' è il momento migliore del disco, con un Hammond modificato dallo stesso Carlotto  che la fa da padrone; brani come 'Io canterò per te' o 'Anniversario' peccano di cori invadenti e arrangiamenti orchestrali abbastanza ridondanti.

Definito da qualcuno "romantic progressive", ancora gode di fama in Giappone, dove si affannano a ristamparlo persino etichette illegali (!)

Al cesso di copertina era possibile alzare il coperchio cartonato, fico no?

PRO: senza pretese

MEDIO: dischetto ascoltabile

CONTRO: abbastanza smielato

Consigliato solo ai nostalgici profondamente incalliti e/o a chi se li ricorda con piacere

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