I Camaleonti sono in poche parole un pilastro della musica leggera come la intendiamo oggi nel nostro paesi. Tra i primi a sperimentare in Italia, attraversarono i decenni, fino a diventare un complesso cult in italia. A cavallo tra gli anni 60 e gli anni 70, furono insieme forse ai Romans e ai Bisonti i fondamentali innovatori della canzone, attraverso un ponte tra il beat e la melodia. La prima formazione comprendeva Gerardo Manzoli, Riki Maiochi (che abbandonò dopo poco dedicandosi a una carriera da solista), Antonio Cripezzi alle tastiere e Mario Lavezzi (futuro fondatore dei Flora Fauna & Cemento). Tante le partecipazioni alle varie manifestazioni per la canzone italiana, come Sanremo o Un Disco per l'Estate, che fecero dei Camaleonti uno dei gruppi di maggiore spicco dell'epoca.

Le prime registrazioni iniziano nel 1965. A notarli per la prima volta Adriano Celentano e il suo manager, che gli proposero un contratto discografico attraverso la quale il gruppo incise diversi singoli di chiara matrice beat, come era di moda all'epoca. Il tentativo era quello di imitare i Beatles prima maniera oppure i Kinks, anche attraverso un abbigliamento che porta alla mente le usanze musicali britanniche dell'epoca. Il 1968 è un'annata molto particolare. Non sta a me ricordarne il motivo, ma i Camaleonti ne fecero il loro anno d'oro. Bisogna però fare un piccolo passo indietro. I primi due dischi, 'The best records in the world' e 'Portami tante rose' sono chiari esempi di musica beat alle mie orecchie appena orecchiabili, che sicuramente portarono ad una maturazione che aiutò i quattro alla produzione successiva. Ed è infatti, come dicevamo, proprio nel 1968 che il gruppo da alla luce il loro primo disco di musica leggera, intitolato 'Io Per Lei', che balzò subito in vetta alle classifiche. Questo grazie alla serie di ottimi brani che divennero subito dei classici del gruppo Milanese, tra i quali l'opener, 'L'ora dell'amore', versione Italiana del successo dei Procol Harum 'Homburg'. Procol Harum che, a dire del recensore, possono essere definiti come i veri e propri capostipiti dell'ondata di gruppi in Italia. Tornando al brano, una lenta canzone sorretta da pianoforte, in classico stile Harum, narrante la straziante assenza di una figura femminile attraverso numerose immagini, quali l'orologio della piazza e le persiane chiuse. Canzone dai leggeri connotati psichedelici, troppo leggeri per giustificare una copertina alla Jefferson Airplane. In ogni caso, bellissima interpretazione di un brano inglese, forse una delle migliori cover in italiano dell'epoca (Io no che non lìho persa/ io aspetto che ritorni/ lo sento sei vicina/ è l'ora dell'amore). Il beat non è stato completamente abbandonato, e lo si evince da brani come 'Vita Facile'. Niente a che vedere con la seguente 'Casa Bianca', bella ballata riferita alle abitazioni di colore bianco che si possono ritrovare in Puglia, in un vortice di nostalgia della propria fanciullezza e dell'abitazione dell'infanzia. Un elogio alla voglia di tornare indietro nel tempo e negli anni, laddove si è passati la propria gioventù. Scritta da Don Backy e proposta a Sanremo 68' da Ornella Vanoni e Marisa Sannia arrivando addirittura seconda (dietro 'Canzone per Te' di Sergio Endrigo), si tratta quindi di una cover. Bella e atipica 'Torna Liebelei', brano inizialmente indecifrabile, quasi dai connotati medievali, che sfocia nel finale in una canzone d'amore, leggera e delicata. Si tratta di un piu che degno Lato B del singolo 'Applausi', uscito poco prima del disco e poi inserito in quest ultimo.

Ed è proprio 'Applausi' ad essere uno dei brani chiave dei Camaleonti. Chitarra che ci ricorda vagamente i Cream, approccio tutt altro che leggero, cori di facile assimilazione e testo semplice, che resero questo brano uno dei piu acclamati del gruppo. Indimenticabile il ritornello (Canta ancora, canta ancora/ Cantare ma perchè, se l'amore non c'è), il tutto condito dallo splendido wha-wha di Livio. Inutile dire che il brano arrivò in poco tempo ai vertici delle classifiche risultando una canzone cult del panorama musicale di quegli anni, passando per radio con una frequenza impressionante. Stesso discorso vale per la seguente 'Io Per Lei', che, pur dando il nome all'album, si rivela essere l'altra faccia della medaglia di 'Applausi'. Una delicata ed orecchiabile ballata d'amore, con un testo semplice e passionale. Nonostante sia la versione italianizzata di 'To Give' di Frankie Valli (Quello di 'Can't Take My Eyes Off You'), il brano vive di vita propria, discostandosi l'origianale in diversi punti. Inutile dire che anche questo brano schizzò ai vertici delle classifiche in poco tempo. Da citare la bella 'Storia Normale', con testo di Califano, e 'Il Diario di Anna Frank', narrante la storia di quest ultima. Questa canzone, come altre del complesso, danno un piu ampio raggio di argomenti, leggermente impegnati come in questo caso o meno, della musica leggera, troppe volte vista come raccolta di sterili canzoni d'amore. La canzone, pur se scritta da Mino Reitano, gode di un ottima interpretazione dei Camaleonti, che sembrano vivere la sofferenza della giovane ragazza, attraverso uno splendido manifesto contro la guerra.

Quanti anni hanno alle spalle i Camaleonti... Dopo 50 anni, nonostante i numerosi cambi di fronte, sono ancora in attività, in giro per l'Italia, per lo piu campando sulla produzione musicale del passato e sui grandi successi. Con 'Perchè ti amo' vinsero a Un disco per l'Estate, tanti altri i brani di successo, di cui mi limito a ricordare 'Piccola Venere', 'Come Sei Bella' (che partecipò a Sanremo 79') o 'Cuore di Vetro'. Piu che un tassello fondamentale della musica leggera oserei dire un mattone, pochi cazzi.

Eternitààà spalanca le tue bracciaaaa

Carico i commenti...  con calma