La tanto attesa reunion dei giganti Stone Roses non ha prodotto i frutti sperati.

Certo, c'è stata una serie di date sold out e sono usciti anche due singoli nuovi di zecca, uno dimenticabilissimo e uno sensazionale: cosa sarebbe venuto fuori da un eventuale nuovo lavoro in studio rimarrà un mistero, visto che tutto è naufragato, e l'unico dei Roses ad aver deciso di andare avanti in maniera concreta è il leggendario frontman Ian Brown, che non produceva nuova musica in solitaria da "My Way" del 2009, e si ripresenta dopo dieci anni con questo nuovo "Ripples".

Composto da otto inediti assoluti e due (belle) covers, il settimo album di King Monkey è perlopiù un affare di famiglia: se l'è autoprodotto, ha suonato personalmente vari strumenti ed ha piazzato i suoi figli nella band. Il risultato è un buon disco, lontano anni luce dall'essere un capolavoro, ma dotato di più di una freccia al proprio arco.

Aperto dal bel singolo "First World Problems", che col suo beat battente sembra una sorta di "Sympathy For The Devil" rimasticata dai Primal Scream, "Rippers" è un album che mette in cima alla lista delle priorità la creazione di groove avvolgenti ed incisivi, lasciando l'immediatezza a pochissimi episodi (la cover di Barrington Levy "Black Roses", riproposta in versione britrock, ne è un esempio) e preferendo un approccio più groovy in diversi episodi (che siano più semplici, come nel caso di "Breathe And Breathe Easy" e "Blue Sky Day", o dal groove più funkeggiante, come nel già citato singolo e nell'ottima titletrack).

Menzione dovuta per la prestazione vocale di Ian Brown, certo non conosciuto per essere un'ugola di grande talento: qui se la cava davvero egregiamente, ci mette l'anima e si sente- Forse anche per quello ha optato per farne un progetto molto "domestico". Era importante per lui avere il controllo totale ed assoluto, in modo che onori ed oneri fossero tutti attribuibili a lui, e lui soltanto.

King Monkey, in definitiva, torna in pista (come ha sempre fatto) a modo suo. Ed è forse per questo che continuiamo a volergli un gran bene.

Brano migliore: Ripples

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