In RICORDO di IAN CURTIS
Alla fine degli anni '70.
Avevo deciso di recarmi nell'estinzione. Non avevo il coraggio necessario e mi sono concesso come ultima ratio la compassione per me stesso. Comunque l'urna delle mie ceneri dopo il rituale dell'autodafé era colma e serenamente fu posto nei cieli del non-tempo infinito. Bologna Adieau !!
Rimasi lunghi eoni silente e distante dal me che sopravviveva come umano sul pianeta terra. Non sapevo perché mi ostinai a tenermi in vita. Are solo il rispetto che dovevo alla mia meravigliosa macchina biologica. Alice- la santa era stata uccisa, Andrea e gli altri della diaspora, tra Roma, Berlino, l'America, l'India e il cazzo di Re. L'istinto mi ha guidato in questa oscurità presente.
Poi una qualche alchimia cosmica ha riattivato il contenuto dell'urna con le mie ceneri metafisiche... All'improvviso , come in un lampo, rivivo una mia vita precedente - Una Visione: Un luogo, anche molto familiare con le pareti di piastrelle bianche, fredde e asettiche: come tutte quelle che ci sono nei mattatoi. Questo era il posto !!
Era all'ALEPH di Gabicce mare ed era il 21 LUGLIO del 1981 (credo!!). Ero prostrato dal dolore e il mio furgone rosso era fermo, come me, smarrito e inutile; vuoto come l'Aleph che ci ospitava.
Maurizio telefona da Londra e dice di annullare tutto perché il concerto attesissimo non si farà.
"Alex, la notizia è questa : IAN CURTIS è MORTO e Joy Division annulla la data del concerto. Aspettate Dettagli!". Tutto qui, come un bollettino di guerra che annunciava la fine e la sconfitta sul fronte piu avanzato della resistenza finale all'onda nera del vuoto/nulla che si espandeva dopo la primavera datata 1968.
In Silence you go away... in Silence... sometimes after a few days !
Ci ritrovammo in pochissimo intimissimi al cospetto del feretro proiettato sulle piastrelle coperte dal velo del proiettore, nella piccola saletta interna dell'Aleph a pregare fra le lacrime nascoste dal buoi di questa camera ardente, nascosti nel nostro dolore... Un rarissimo filmato delle poche performance dal vivo, pochi giorni prima dell'addio di IAN & C. Come una celebretion, "A Ceremony" ...appunto.
Nulla è piu terribile, a volte, della realtà che si materializza, cortocircuitando l'universo in un "grano di senape" (direbbe Siddharta...) : un peso insostenibile; un Stori, un istant karma che annulla tutte le sofferenze dell'insondabile : Illuminazione !!!
Il meccano/ectoplasma produce suoni e visioni che, noi lì, registriamo nei nostri neuroni/memorie per non perdere la traccia del percorso fra le stelle interiori. La danza sciamanica del suo male procedeva regalandoci la consapevolezza della sua disperata gioia di non poter vivere. LA sua verità era lì davanti e noi che, confusamente, cercavamo di dare nome e forma al nostro disagio esistenziale, e che cercavamo rifugio anche nella musica e nella poesia da sempre. E come una galassia che andava in infiniti pezzi, Ian si dissolveva, ci abitava per sempre rimanendo vivo nella nostra carne come un sole potente. Sicuramente un sole nero : Black Hole.
Siamo stati vaccinati oltremodo in quegli anni. Riconosciamo oggi quelli che giocano a travisarsi e a tenderci trappole di finzione per squartarci e cibarsi. Si; sono i falsi preti che per sfangare la pagnotta si travestono e ci fottono.
...e l'elenco è lungo, credetemi. Ne riparleremo più in là...Poi successe una cosa strana; o forse no.
The show must go on !! Il Lutto sarà "elaborato"...sure!!
Maurizio mi telefona e mi chiede se posso andare a napoli per caricare gli strumenti, di un gruppo che è tra quelli piu essenziali della scena americana, per agevolare il tour che iniziava appunto con il concerto di Napoli. Parto da Senigallia, dove sopravvivevo e, con Carla, arrivo verso le 23:30 al palazzetto dello sport; Palatenda come un miraggio nel deserto della circonvallazione.
Entro nel pieno del concerto, aspetto di incontrare i ragazzi appena finito il concerto. OK !!
Onda Alta ! anzi no... Altissima !!
Ero fuori e finalmente, ora, sguazzavo nello spazio interiore : Magia Sonora allo stato puro !
Ero libero e Fluttuavo. Il nome del gruppo era : TUXEDOMOON.
Chiusero la "live session" con la song (casualmente, credetemi!!) da sempre la sigla di apertura e chiusura dell' ALEPH di Gabicce : NO TEARS (For the preachet of teh night!!)
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