Premetto che questa non è esattamente la recensione di questo disco. Forse non è nemmeno esattamente la recensione di tutta la musica di Ian Dury. Questa è la recensione di Ian Dury.
Ian Dury personaggio, icona, mostro, musicista, disadattato.
Non ha avuto una vita facile il nostro. All'età di 8 anni la poliomenite lo rese per sempre storpio. Crippled. Una gamba più corta dell'altra. Cercò di nascondere l'infermità ma nello stesso tempo i suoi testi (tra i pià brillanti mai scritti in lingua inglese) fanno continui riferimenti ad un universo di persone minori, escluse, fuori dalla società (vedi "Common As Muck", "There Ain't Half Been Some Clever Bastards" et al.). Infine dopo dopo tanta oscura gavetta, ottenuto il successo, e una rispettabile carriera musicale, gli è toccato pure morire di un cancro al fegato a 58 anni. No. Non è stato molto fortunato.
Ian era un grande inglese. Quel tipo di personaggio originale, geniale e fuori dagli schemi che cresce particolarmente rigoglioso in quelle lande bagnate dalla pioggia.
Esplose nell'epoca del punk ma non era punk. Ne aveva l'energia, la carica, l'iconoclastia. Questo si. Ricordiamo le foto in cui aveva l'Union Jack dipinta sui denti. Era un outsider, un ribelle. Ma non era punk. Figuriamoci che i riferimenti musicale di Dury son nella maggior parte rintracciabili negli anni 50: rock'n'roll viscerale, tradizionale e canzonette da music hall. E tuttavia non è nemmeno così semplice. Le sue canzoni sono delle strane bestie, in cui si trova un po' di tutto, anche la disco anni '70 ma tutto in forma sporca, poco raffinata. Grezza. Grezzissima. Una miscela che gli permette di trascendere ogni genere.
Ad esempio: il pezzo d'apertura di New Boots And Panties, "Wake Up And Make Love With Me", un inno divertente e assoluto al sesso, è costruito su un chiaro ritmo funky/disco. Eppure non sembra "solo" un brano disco. Suona anzi proprio come un classico Ian Dury... "Sweet Gene Vincent" è un omaggio al rock'n roll degli anni '50 e non a caso si divide in due parti, in modo da rispecchiare i due generi più diffusi di quegli anni: la ballata e il rockabilly sfrenato.
L'album ci offre ancora le filastrocche irresistibili di "I'm Partial To Your Abracadabra", "Billericay Dickie" (esilarante) e sopratutto "Clever Trever", poi la struggente e comica "My Old Man" (un omaggio al padre in cui Dury racconta davvero del lavoro del padre come autista di bus londinese, doubledecker, prima, e come chauffer per ricchi dopo) ed il punk "sui generis" di "Plaistow Patricia".
Dicevamo delle notevoli capacità liriche del nostro. Naturalmente non è facilmente accessibile l'universo linguistico a cui appartiene fatto com'è di riferimenti slang al mondo inglese e in particolare cockney. Tuttavia molte suggestioni possono essere colte già dai titoli, inoltre la musica e sopratutto l'nterpretazione di Dury consentono la fruizione e l'apprezzamento a tutti.
Al di fuori dei brani contenuti in New Boots And Panties la discografia è colma di gemme notevoli quali "Hit Me With Your Rhythm Sticks", "What A Waste", la nota "Sex And Drugs And Rock'n' roll", "Reasons To Be Cheerful" e le sopra citate "Common As Muck" e "There Ain't half been Some Clever Bastards".
5 stelle. A Ian Dury.
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