È il 1995, sono passati vari anni da quando, ancora sedicenne, uno sbarbato Jon Schaffer se ne era andato da casa armato solo della sua chitarra in seguito alla morte di un suo caro amico. Il suo sogno era vivere con i frutti della sua amata musica, del suo amato Heavy Metal pensando di seguire la strada segnata dai suoi idoli Saxon, Iron Maiden e Judas Priest. Decise di fondare gli Iced Earth.
Dopo un buon debutto omonimo e un eccellente seguito (Night Of The Stormrider), si trova a fare i conti con la durezza del mercato musicale ed in particolare di quello del tanto amato metal. Dopo anni di congelamento del gruppo riesce finalmente a mettere insieme una line-up stabile (anche se non durerà a lungo) che comprende al suo interno lo stesso Schaffer alla chitarra ritmica, Randy Shawver alla chitarra solista, gli ottimi Dave Abell al basso e Rodney Beasley alla batteria ed il portentoso Matthew Barlow alla voce.
Un'oscura tastiera e una voce strozzata sembrano introdurci lentamente alla title-track che apre questo platter... ma la mazzata è dietro l'angolo, un riff tagliente e gelido arriva dal nulla e ci si trova al cospetto di una delle canzoni migliori degli Iced Earth, inspiegabilmente dimenticata nel monumentale 'Alive In Athens', un leggero break centrale con Barlow che sembra cantare dolcemente sembra portare un po' di calma ma lo stesso singer darà nuovamente il via alle danze... e che danze. Un dolce arpeggio e poi la solita scarica di riff, la storia di due anime che potranno stare insieme soltanto nella morte... questa è splendida "Last December".
In "Diary" finalmente Matt Barlow dà il meglio di sè e sfodera una prova da urlo sapientemente guidato dai cambi di tempo di Schaffer e soci, applausi. Dopo un inizio del genere sembra difficile far meglio... eppure "Brainwashed" ci riesce, feroce denuncia contro tutte le falsità del mondo che ci vengono inculcate da persone che invece vogliono sfruttarci... un bridge ipnotico e un Beasley sugli scudi. Un altro arpeggio e siamo arrivati a "Burning Oasis" e alla cattiveria di "Creator Failure", due ottime song che dimostrano, se ce ne fosse bisogno, ancora una volta la qualità di questo gruppo. Dopo tutto questo ben di Dio potremmo anche fermarci e l'album sarebbe tranquillamente completo e di alto livello... ma il nostro Schaffer fortunatamente ha avuto progetti diversi...
Come in "Night Of The Stormrider" una breve ballad, "The Pierced Spirit" (cantata dolcemente da Barlow, e per un cantante che viene dal metal estremo non è cosa da tutti i giorni) introduce alla suite finale... ma non stiamo parlando di una suite normale, ma di qualcosa in più.
Come definire in altro modo "Dante's Inferno" ? Una cavalcata devastante in compagnia del Sommo Poeta attraverso tutti i cerchi dell'Inferno tra fuoco, fiamme, demoni e dannati fino ad arrivare a Lucifero in persona. Vi assicuro che presuntuosa o no questa canzone è qualcosa di unico, chiudete gli occhi e vi sembrerà di passare di fianco a Cerbero, Minosse, Caronte, di attraversare lo Stige, di visitare Dite, di vedere dannati immersi in laghi di sangue... il tutto in un "realismo musicale" pressochè perfetto.
Compratelo, ne vale la pena.
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