Sono passati poco più di due mesi e il 2025, musicalmente parlando, l'ho esplorato poco; gli unici album che mi sovvengono alla memoria sono Kadath dei Great Old Ones e la sberla atroce e malevola dei PISSGRAVE (sapete che sono di bocca buona...).
Tuttavia, dopo l'ascolto di Those Once Loyal e dell'ordigno Epidemic of Violence dei leggendari Demolition Hammer, è un sollucchero placare i padiglioni con quello che è il primo grande album di quest'anno.
Le opere di Ichiko Aoba, giovane cantautrice giapponese incredibilmente talentuosa, sono un'esperienza immersiva in un universo di fate e di cristallo, dove scorrazzare per assolate distese d'erba fragrante popolate da luminescenti creature anime, docili e pucciose; un'esperienza di comunione sensoriale, rincorrere il vento che lambisce la foresta, curiosare oltre il sentiero, riconoscere la meraviglia di quella Natura che in nome del profitto i potenti continuano a distruggere avidi e imperterriti, segando il ramo su cui l'umanità è seduta, illudendosi di abitare un giorno su Marte.
Un minimalismo placido e coscientemente variegato, una voce e una chitarra, talvolta un'arpa e un pianoforte; le parole non rendono giustizia a questa musica di etere che mi illudo sgorghi da un cuore puro, per quanto puro possa essere un cuore umano.
Ascoltatelo, e se non vi piace oggi è uscito l'ultimo imperdibile album di Lady Gaga, fidatevi me l'ha detto il TG1.
Carico i commenti... con calma