È raro ma non impossibile che un progetto artistico fortemente radicato nel folklore nostrano possa godere di un respiro internazionale. Lo auguro senza dubbio ad Idda, di continuare per questo sentiero anche nelle prossime pubblicazioni.

Idda è il nome d'arte scelto dalla catanese Valeria Romeo e vuol dire in dialetto siciliano "lei, quella la".
L'EP Kunta contiene tra i suoi testi degli accenni a leggende e miti (quale per esempio quello greco di Alfeo e Aretusa) senza rinunciare alla contemporaneità di alcune citazioni nella più "giocosa" Bilenu, che fa da traino dell'intero progetto.

L'oscurità di queste tracce potrebbe riportare alla luce il ricordo di Rosa Balistreri e del suo amore sofferto cantato in dialetto, ma in Idda convive anche la sfrontatezza dell'ultima Rosalía (in tal senso Kunta può essere ritenuto un figlio spurio dell'acclamato Motomami, basti ascoltare). Con ciò non intendo sminuire la forte personalità della giovane artista, affiancandone nomi importanti, bensì cercare di porre il suo debutto all'interno di un contesto musicale.

Capita che etichette discografiche, tra le grosse in circolazione, tentino di ammorbidire o snaturare col tempo le proposte di chi firma. Spero che comunque vada, e decida Idda, ogni decisione futura venga presa con la determinazione di dare un degno seguito a questo EP, o comunque di espandere le buone idee contenute in Kunta.

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