Il numero delle compilation uscite in 30 anni per accontentare i sempre più numerosi fan degli Stooges è incalcolabile, ma questa ricerca affannosa del "brano più oscuro e sconosciuto" della leggendaria band di Detroit non ha sempre prodotto risultati memorabili, anzi...
Trovai "Wild Love" in una bancarella e, appurato che contenesse tutti brani inediti (per le mie orecchie), lo acquistai per l'ignobile somma di Euro 15. Avendo sborsato una cifra piuttosto consistente per una compilation di outtakes, le mie aspettative erano piuttosto alte, anche perché temevo di aver fatto la figura dello stolido/romantico che compra ogni schifezza con il nome della sua band preferita. Purtroppo era esattamente così. Andai a casa e scartai il mio acquisto: la cover è incredibilmente brutta e l'interno, abbellito con una foto di Iggy, fa un breve e nozionistico track by track delle canzoni (da evitare come la peste). Tutte le canzoni sono state registrate con James Williamson e in formazione, quindi il sound dovrebbe ricordare molto il glam malato di "Raw Power".
Inserisco il cd e premo play: per esattamente 66:23 minuti sono ammutolito dallo stupore e dal rimorso di ciò che ho fatto. La qualità della registrazione è buona e la tecnica esecutiva non è male ma Dio, quella che manca è la passione: dov'è finito il fiume di note incandescenti che faceva la forza di Funhouse? Dove sono finite tutte le sguaiate urla adolescenziali? Il pathos di "Gimme Danger"? Dove?
Il disco si presenta come un'enorme jam session fatta di improvvisazioni blues e cover di artisti piuttosto famosi (Dylan, Yardbirds). I brani sono eseguiti alla perfezione; Williamson mette in luce il suo talento chitarristico e i fratelli Asheton si danno da fare con la sezione ritmica, Iggy però canta come un Pitbull in catena, una goffa e insensata imitazione dei cantati da classifica quale lui non era. per carità, alcuni brani buoni ci sono ("Til The End Of The Night", "I Came Out From Nowhere") ma il sound complessivo è spiazzante: "Wild Love" potrebbe essere usato come sottofondo per una cena tra parenti tanto è falso.
Il discorso quindi è il solito: il disco sarebbe buono se non fosse degli Stooges, perché pescare brani qua e là per trasformare una band di selvaggio R'N'R in un rassicurante complesso blues è sleale e grottesco. Vi consiglio quindi di reperire i singoli brani su internet, evitando un acquisto che lascia l'amaro in bocca.
(mi spiace che la mia prima recensione sia una stroncatura, ma la delusione brucia forte)
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