La classe non è acqua

"Ho composto alcuni pezzi per un lavoro di danza contemporanea, ho lavorato sui testi di un nuovo film, ho preso parte ad un paio di lungometraggi e ho trovato il tempo, tra un impegno e l'altro, per disegnare una nuova linea di preservativi... e mi sono parecchio divertito.".

Con queste parole l'Iguana del rock Iggy Pop ha annunciato l'uscita del suo nuovo cd, Skull Ring, frutto della collaborazione - dopo trent'anni di separazione - con Ron e Scott Asheton (The Stooges), assieme ai quali ha prodotto quattro canzoni, ("Non è stato difficile ritrovare Ron, ha lo stesso numero di telefono dal 1973!").

In Skull Ring troviamo anche gli amici The Trolls, la sua personale band, ma non solo: l'inossidabile Iggy per il suo nuovo album ha voluto forze nuove. Dall'alto della sua trentennale esperienza spartisce la musica con un raro (direi unico) spirito di condivisione rivolto ai più giovani: per "svecchiare" il suo suono si è avvalso dell'esperienza dei melo-punkers Green Day e Sum41 (peraltro una scelta criticatissima dai puristi), dei quali Iggy apprezza freschezza e melodicità.
Mentre con Peaches, altra collaboratrice, il rapporto è fondato sul massimo rispetto, la cantante è entrata nelle sue grazie. Uno scambio di brani (due di Peaches sull'album di Iggy, uno di Iggy sul disco di Peaches) ha consolidato quest'alleanza che sa di consacrazione divina per la cantante canadese.

Ma basta chiacchere su quest'ineffabile, vigoroso, inarrivabile artista. Veniamo al sodo (!), passiamo al nuovo album.
Skull ring parte con un'energetica Little Electric Chair, e le cose sono chiare fin dall'inizio: puro Stooges garage rock 'n' roll. Una goduria.
Perverts In The Sun e Skull Ring ("Skull ring, fast cars, hot chikies, fancy things…") seguono le stesse eccitanti coordinate. Sapori lisergici anni '70 con Superbabe, poi Loser, Private Hell, Little Know It All: puro punk Detroit style: metallico, veloce, immediato, tagliente.
Segue Dead Rock Star, stupendo brano adatto ad un Bowie fatto di mescalina. Da urlo Rock Show e Motor Inn di e con Peaches.

Per concludere: con i Trolls siamo dalle parti psych-seventies r 'n' r, con i Green Day e Sum41 scaturisce un punk-rock sferzante ed elastico, e per niente commerciale.
Con gli Stooges, bhé, è già chiaro: this sound kicks ass! E con Peaches... altro che White Stripes e tutte le coppiette pseudo rock 'n' roll d'oggi! Qui c'è la Vera Attitudine, fatta di sangue e sudore.

In totale quattordici brani che faranno tacere per un po' di tempo tutti i giovani virgulti del nu-garage rock 'n' roll. Come dice Iggy stesso: "Questi giovanotti d'oggi conoscono alla perfezione gli spartiti, ma non sanno neppure cosa significhi vomitare...". Parole sante!

In conclusione: questo è il disco da imporre al fratellino adolescente che se la fa con il nichilismo nu-metal.
Potrebbe essere la volta buona che si converta al sano e puro punk rock 'n' roll...

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