Un suono si muove nell'oscurità, lento e pesante. Sono i contrabbassi che ci fanno presagire qualcosa di mostruoso e affascinante. Immaginate di trovarvi nella nebbia. Qualcosa si avvicina, ma non potete distinguere cosa.

Poi dopo tre minuti ecco una variazione.
Esplosiva, come sempre in un balletto di Stravinsky.

Dall'oscurità ecco qualcosa di luminoso, velocissimo, gira continuamente attorno a voi, non si può afferrare. Ma ecco che infine si posa, e si lascia accarezzare: dopo avervi sondato è pronto a farvi compagnia.

E' così che inizia il primo di tre balletti che hanno fatto la storia del novecento: "L'uccello di fuoco", "Petrushka" e "La sagra della primavera".

Nella parte da me descritta un giovane principe, Ivan, un giovane e curioso principe, scopre ed insegue un magico uccello di fuoco; dopo averlo catturato Ivan lo libera in cambio di una piuma fatata, che gli permetterà di accedere al castello del re Kascei, malvagio carceriere di principesse.
Quando Ivan giunge al castello incontra Kascei: siamo all'apoteosi dell'opera. La musica sottolinea la lotta tra il bene e il male, da una parte le sonorità basse sembrano descrivere la potenza di Kascei, e i suoi colpi potenti con i quali cerca di distruggere Ivan; ad esse si contrappongono sonorità alte e vivaci, che indicano quasi il tentativo di Ivan di schivare i colpi di Kascei e dei suoi guardiani.
La lotta sembra essere impari; ma è proprio la piuma di quel fugace uccello di fuoco che salva Ivan, facendo entrare i guardiani in un vortice distruttivo: qui la musica si fa ancora più violenta, disarmonica, ricorda molto alcune parti della Sagra. Finalmente, dopo aver distrutto l'anima di Kascei, contenuta in un uovo, può liberare e sposare la più bella delle principesse.

La musica diventa eterea ed immortale nel finale, il momento più magnifico dell'opera, che segna il maturamento di Ivan e la sua vittoria del bene sul male.

Proprio come nella Sagra, la musica plasma la propria forma sonora e segue gli episodi; la libertà espressiva è totale. Quando si segue un opera simile sembra di entrare in un film del contemporaneo Eizenstein, come in "Alexander Nevsky" quando, quella scena non la dimenticherò mai, l'armata germanica viene inghiottita dai ghiacci della Russia.

Credo che nessun altro compositore riesca a comunicare una forza vitale così intensa, attraverso continui cambiamenti tematici ed improvvise "esplosioni" sonore. Mai così tanto la musica è stata così espressiva da far emergere tante immagini (infatti in tutti i due film di "Fantasia" c'è un opera di Stravinsky).

Il balletto è del 1910 ed è stato composto da Stravinsky a soli trent'anni. Esso rappresentò l'inizio della sua ascesa in Europa, e del suo massimo successo, fino a quando fu costretto ad andarsene (insieme a tanti altri artisti russi, tra cui il già citato Eizenstein) a causa della politica culturale repressiva comunista- stalinista (sottolineo stalinista per non offendere nessun comunista).

Senz'altro uno dei più grandi capolavori del novecento, inferiore solo alla Sagra della Primavera di cui potete trovare una bella recensione su questo sito.

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