Se anche non avete voglia, dando una rapida occhiata ai generi qui a lato, di leggere la "recensione" che sto scrivendo - e posso anche capirvi...

...limitatevi soltanto ad aprire un'altra finestra, e usatela per digitare "Iiris - Unicorn (live)". Il risultato della ricerca dovrebbe corrispondere a un video - in cui questa splendida ragazza vestita di rosso, capelli corvini, siede al piano e intona una melodia. Una melodia che non è esagerato definire CELESTIALE.

Celestiale al pari della sua Voce. Bella. Ma non esattamente di quel BELLO che capita tanto spesso di sentire. Per cinque minuti, posso dire d'aver ascoltato ascoltato un angelo con la voce di bambina. 

Iiris Vesik è nata nel 1991, e ha la stessa età della sua giovane repubblica: l'Estonia. Canta da quando ha iniziato a pronunciare parole, e si è seduta al piano non molto tempo dopo. A sette anni ha calcato un palco per la prima volta, a dodici si è classificata terza a un festival nazionale. E' cresciuta in fretta, forse senza neanche l'esatta consapevolezza di possedere un Talento naturale immenso, qualcosa che i suoi maestri avevano raramente avuto di fronte. Lessi di lei e della sua storia un paio d'anni fa, la prima volta, e un articolo in inglese mi sottoponeva testuali parole: "per la precocità ricorda Bjork; per gli studi affrontati, il timbro vocale quasi unico e la sua stessa immagine, non può non venire alla mente Kate Bush"...

...e io lì, senza averla mai ascoltata, quantomeno perplesso (ed è un eufemismo...). Ma sì, mi ero detto, ci risiamo: i soliti paragoni (assurdi) buttati là, per un'artista che poi alla fine non avrà nulla a che vedere né con l'una né con l'altra, al massimo sarà bravina (forse) e stop, e chi scrive avrà preso l'ennesimo abbaglio che si prende in questi casi... tipico miraggio da fascinazione nordica, quanti ne ho letti... dall'Islanda alla Finlandia, uh... figuriamoci. 

Il tempo di ascoltare un paio di registrazioni dal vivo (e sottolineo: DAL VIVO) per piano e voce, nient'altro: ma porc... Lao Tze smentito. Che gli dei mi possano fulminare se quello che ho sentito non era il timbro più vicino a Kate Bush che avessi mai ascoltato in tanti anni... Kate Bush giovane, quella che esordiva a 19 anni, quella che non potresti confondere mai. Non esiste nessuno al mondo che sia mai riuscito a replicare quel Suono unico, al massimo lo si poteva avvicinare (a dovuta distanza). O sforzarsi di imitarlo. Ma no, nemmeno. Ebbene, questa ragazza si avvicinava, come mai alcuna. Non era un semplice fatto di estensione, era proprio il modo di cantare le parole, di toccarle, di dar loro sostanza. Un tuffo al cuore.

Iiris ha esordito sulla lunga distanza lo scorso anno. E sulle prime mi sono chiesto come quella STESSA ragazza potesse aver prodotto banalità dance insulse e sconcertanti come "Weirdo" e "Melyse", che oltretutto non esaltano MINIMAMENTE le sue caratteristiche vocali. In realtà una spiegazione (e anche naturale) c'è: affidata a un esperto produttore locale e al debutto con una major, la ragazza doveva promuovere l'album con qualcosa di facile presa, anche per sopperire alla posizione periferica del suo Paese sulla scena Pop europea - Kerli a parte, ma insomma... nonostante la Nostra si dica ascoltatrice della bionda connazionale, a livello di pure doti CANORE passa fra le due una differenza abissale (!)...

...e allora, almeno in questi inizi, ci dobbiamo accontentare di molta robetta e di poche cose (sigh!) davvero all'altezza del suo Talento. Troppa elettronica, non molte soluzioni originali e canzoni più d'una volta ingabbiate in schemi troppo prevedibili, quelli che dal vivo - esibendosi spesso da sola - riesce ad evitare con maestria. Il rimpianto cresce pensando poi che diversi pezzi (considerata anche la giovanissima età) dimostrano già embrionali doti compositive pronte a maturare, patina sintetica a parte: vedi "Astronaut", "Glimmering", la suddetta "Unicorn", "Circle", "Mirage" - davvero splendida.

Alla sufficienza si arriva, volendo proprio chiudere un occhio, ma da questo usignolo del Baltico (spesso agghindato a mo' di reginetta Dark-Wave) ci si deve aspettare MOLTO di più - la strada possibile è quella di un Synth-Pop più rarefatto e atmosferico, perché i pezzi rendono molto meglio quanto meno sono sovraccaricati dall'elettronica. E la Voce (eravamo partiti da lì) è appunto quello che è.

Ma insomma, lasciamola crescere ancora...

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