Perchè continuare ad osannare sempre le stesse bands che ormai calcano la scena da anni?.. Bands, si, con carriere rispettabilissime, ma ormai "stanche" che si limitano a fare bei dischi... Perchè ignorare l'esistenza di un circuito nascosto che produce dischi dal valore incredibile?.. Circuito dal quale sono emersi Il Teatro Degli Orrori tornati su disco con “A Sangue Freddo”, che diventa una delle più importanti uscite di questo 2009 musicale.

Un disco in cui Pierpaolo Capovilla dimostra di essere fra i più grandi cantautori della scena italiana attuale, accompagnato dall’immancabile, devastante suono alla Jesus Lizard. Si, perché l’influenza c’è tutta, si sente, ma i 4 non si limitano a diventare una brutta copia di una delle principali band del filone noise, bensì mostrano le loro qualità e creano qualcosa, forse, non di innovativo, ma, sicuramente, originalissimo! Le differenze rispetto al primo disco, “Dell’Impero Delle Tenebre” ci sono e si notano…”A Sangue Freddo” non risparmia l’ascoltatore per quanto riguardo la potenza del suono, ma Il Teatro Degli Orrori, in alcuni punti, ha puntato ad un disco molto più easy-listening, senza cadere mai nel banale, tenendosi distante da facili ritornelli da classifica.

E’ un disco amaro e zeppo di rabbia questo, composto da parole che mostrano l’insicurezza e il malessere causato da tutto ciò che va male in questo mondo, in questa vita breve che scorre e noi, fermi, afflitti dalla solitudine, dalla malinconia e dalla guerra, dalla fame, come se niente fosse, come se fosse giusto, implorando qualcuno che non ci aiuterà… C’è l’impegno sociale, l’amore (sempre sofferto…), la critica al qualunquismo nelle canzoni di “A Sangue Freddo”, storie raccontate col taglio decadente che caratterizza le loro liriche. La title-track è una dedica a Ken Saro-Wiwa, scrittore ed attivista nigeriano, impiccato perché “ha troppo amato”, opponendosi allo sfruttamento della sua terra da parte dei signori delle multinazionali. E’ uno dei pezzi più orecchiabili del gruppo, che comunque non si priva della ferocia che contraddistingue Il Teatro Degli Orrori.

“Direzioni Diverse” è spiazzante, brano alquanto inusuale per la band che si vanta della collaborazione di Bob Rifo, mente dei Bloody Beetroots, duo electro di Bassano Del Grappa, noto soprattutto all’estero, anche prima dell’uscita del loro album “Romborama”. Ci ritroviamo con un pezzo di rock-elettronico stupendo e intenso, dai tratti cupi e con un testo rassegnato a quello che ci ha offerto la vita. Fa male la verità cantata ne “Il Terzo Mondo”. Un’Italia troppo vicina a quel terzo mondo che ci sembra tanto distante. Un’Italia vittima dei “miserabili al potere” e piena di “cretini che camminano”. “Alt!” sarà uno dei momenti caldi dei loro concerti, senza dubbio. Una citazione di Celentano e si aprono le danze. Una sfuriata in musica questa. Un attacco al perbenismo e ai facili luoghi comuni radicati troppo spesso nella mentalità delle forze dell’ordine.

In chiusura, gli 11 minuti di “Die Zeit”, il pezzo più sperimentale dell’intero disco, che completa quello che è il disco più bello di questo 2009 musicale. Un disco da venerare che possiede una sua forza sacrale sprigionata durante le 11 scintille di pura genialità che compongono “A Sangue Freddo”. Entrate anche voi nel Teatro Degli Orrori e lasciatevi incantare dallo splendore di questa band che si conferma una delle maggiori rappresentazioni della musica italiana oggi.

Elenco tracce e samples

01   Io ti aspetto (03:57)

03   A sangue freddo (02:58)

04   Mai dire mai (03:44)

05   Direzioni diverse (03:42)

06   Il terzo mondo (03:11)

07   Padre Nostro (04:12)

08   Majakovskij (05:32)

09   Alt! (03:40)

10   È colpa mia (05:28)

11   La vita è breve (03:34)

12   Die Zeit (10:51)

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Altre recensioni

Di  maci

 Un album che è un pugno nello stomaco dato con amore.

 La produzione ha permesso al disco di suonare più rock e leggermente più pulito senza intaccare l’impatto “da zecca comunista” del gruppo.


Di  carlo cimmino

 ‘Tu non cerchi vendetta. Cerchi emozioni e di dare un senso alla tua vita raccontando storie che credi di avere vissuto, ma che non ti appartengono.’

 ‘Il mondo sembrava più vicino alla fine del mondo che al suo inizio e io alla fine vincevo le mie resistenze e gli rivolgevo la parola.’


Di  trentavoltemegl

 Il loro primo disco rappresentava una sorta di musica post-punk associata a un noise-rock sempre e solo di qualità.

 Grande disco, grande Capovilla e grande ITDO, vi consiglio assolutamente di sentirvi questo disco se volete aumentare la vostra cultura musicale.