Il progetto Il Vile nasce nel 2006 in quel di Verbania, dall’unione di amici di vecchia data facenti parte di altre band locali spinti dalla passione comune per quello che comunemente potremmo definire stoner-rock. Un percorso che li ha portati innanzitutto alla pubblicazione del disco d’esordio “Insonne” (2010) e successivamente a suonare in Italia e all’estero riscuotendo consensi da pubblico e critica. Oggi li ritroviamo con “La tragedia del mediocre”, EP di sei brani in lingua madre e licenziato autonomamente. Trattandosi di musicisti con anni di gavetta alle spalle possiamo quindi dire di essere dinnanzi a un prodotto ben confezionato e che soprattutto non risulta essere banale. Il termine maturità è forse quello più consono a ciò che passa nell’universo de Il Vile, il loro stoner-rock ha forti richiami 90s nella sua struttura, ma al tempo stesso non ha alcun timore a chiamare in causa quel modo di interpretare il tutto in maniera quasi “commerciale” stile Queens Of The Stone Age. Un mini decisamente ruffiano insomma, ma interpretato con la giusta dose di grinta e una manciata di brani tutto sommato niente male – “Cibo per i vermi” e “Resa cinerea” -, forse un tantino casereccio nei suoi testi, ma forse è proprio lì che sta la bontà di questa band, il saper essere spontanei. Produzione dei suoni ridotta all’osso e pochi ma interessanti incursioni nel desert rock danno a “La tragedia del mediocre” quel tocco in più, rendendolo ancor più interessante nelle sue vesti old school. Visti gli anni di distanza tra il debutto e il suo successore possiamo dire che Il Vile rimane a tutti gli effetti più un piacere personale dei singoli musicisti che un qualcosa di super impegnativo e forse è meglio così, lavorando coi propri tempi e con la sola spinta delle proprie idee e gusti si riesce quasi sempre a fare qualcosa di cui andare fieri. Come in questo caso.
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