Chi conosce bene il prog italiano degli anni 70, sa che ci troviamo di fronte ad uno degli album più controversi del genere, tra i fans del progressive c'è chi lo venera e lo innalza a capolavoro (molti) e chi lo giudica con disgusto poltiglia prog (alcuni) relegandolo tra gli album meno riusciti di quest'epoca d'oro per il rock italiano4!

Qualunque sia la verità, una cosa è certa quest'opera non lascia nessuno indifferente scatenando le reazioni contrastanti sopra citate. Siamo a Napoli nel 1972, la band il balletto di bronzo dopo l'ottimo esordio "sirio 2222" arricchisce la propria line up con l'entrata del tastierista dei disciolti "città frontale" Gianni Leone che con una personalità strabordante vista anche la giovanissima età essendo all'epoca dei fatti in questione poco più che diciasettenne, stravolge il suono della band traghettandolo da un onesto hard rock con forti venature beat ad un progressive cervellotico con forti tinte 4 dark, con quella allegra incoscienza e presunzione tipica della giovane età ma, anche con una maestria tecnica ed una ricerca e sperimentazione degne del miglior Fripp inserendo l'opera in questione tra le più estreme ed alternative dell'epoca ! Inutile sarebbe recensire l'album pezzo per pezzo visto che il tutto si presenta come un'unica suite molto omogenea da cui, è difficile distinguere la fine di un brano e l'inizio di un altro, anche se a dire il vero la versione cd contiene il brano "nella casa comoda4" dove la forma canzone è molto più spiccata, pur non rinunciando a suoni molto avanguardistici per l'epoca in questione .

"ys" è un concept che parla dell'ultimo uomo sulla terra e del suo incontro con il Cristo ed in questo si inserisce nel filone del rock spirituale di cui il prog italiano era zeppo se pensiamo a nomi quali "il rovescio della medaglia" alphataurus" o "latte e miele" solo per citarne alcuni; tutto il racconto si svolge nella leggendaria città di ys da cui trae l'origine del nome dell'opera; musicalmente ci troviamo come accenato sopra di fronte ad un  lavoro estremo chi ha sentito il debutto del balletto non pùo non sentirsi spiazzato ! tutto sembra fuggire da qualsiasi ostentazione melodica ed a qualsiasi acenno di linea melodica  tutto viene di nuovo  mescolato in un prog jazz elettronico d'avanguardia; molto significativo che tutto venga da Napoli proprio la città italiana più famosa nel mondo per la musica melodica  che testimonia ancora una volta di conservare nei suoi meandri piu scuri un animo moderno ed anticonvenzionale, al pari di altre grandi città europee. La voce del nostro Leone viene un pò considerata come il punto debole di "ys", risultando a tratti eccessivamente squillante ed irritante ma, a parere del sottoscritto anche questa si incastona bene nella stranezza dei suoni dell'album ed il lavoro vocale è impreziosito dai cori in cui spicca la splendida voce di Giuni Russo, passata negli anni successivi (forse per i morsi della fame) alle canzonette estive dell'italietta provinciale che la vede famosa negli anni 80 ad alghero in compagnia dello straniero; la stessa sorte che non accetterà il nostro Gianni Leone che deluso dagli scarsi riscontri di vendite e popolarità di "ys" deciderà di emigrare negli states cadendo in un oblio da cui verrà tirato fuori solo negli ultimi anni grazie ai fans messicani, giapponesi e coreani dove il suo album è considerato alla stessa stregua di un "Dark Side of the Moon" dei Floyd o di "in the Court of the Crimson King" dei King Cimson che rimetteranno il suo lavoro nel circuito musicale avallando la tesi di chi crede che alla fine qualcosa in cielo deve pur esserci! 

A questo proposito permettetemi un analisi conclusiva a quanti veri musicisti o anche geni musicali l'italia ha rinunciato per via di una mentalità chiusa e conservatrice che specie nella musica ha sempre mostrato il suo lato più squallido e crudele? Non potrebbe essere che i tanto decantati  Hammill, Fripp o Gabriel li avevamo in casa? Ai posteri l'ardua sentenza.

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