Davvero un'ottima prova. "Revolution/Revoluciòn" vendette ben 400.000 copie nel mondo e si fece notare per la carica latina che si univa al nu-metal più ortodosso, come del genere nella musica di molte altre band (Moltov, Puya, Laberinto e gli immancabili Soulfly). Non era comunque un album che si alzava dalla massa dei dischi di "nuovo metal" che affollavano il mercato.

In "Confession" i nostri cambiano pelle: accentuando ancora di più il ritmo della madrepatria che li ha resi famosi, si cimentano in un classico album nu-metal dove pura violenza si mescola a canzoni ricche di groove e melodie che possono tranquillamente entrare a far parte di singoli o classificarsi tra le hit del momento. Sfuriate alla Machine Head (di cui un nuovo membro, Ahrue Luster, faceva parte), melodie radiofoniche, puro nu-metal underground, ritmiche tribali, ottima prova tecnica e vocale, nonché produzione pressoché perfetta è quanto troverete nel disco.

Molto più accessibili di prima gli Ill Niño: non che questo sia necessariamente un peccato, anzi, a mio parere la band è maturata parecchio e ha dato vita ad un album ricco di belle canzoni, il problema rimane il "già sentito" che scorre incessantemente canzone dopo canzone. Per chiunque ami il nu-metal e abbia voglia di abbandonarsi per un po' alla semplice, ma sempre affascinante melodia, l'album è consigliatissimo.

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