"Latex Cult" è il più fetido e bastardo degli album col marchio Impaled Nazarene.

Uscito nel 1996 per la solita Osmose dopo il fiaccarello "Suomi Finland Perkele" che alternava i classici brani tritatutto nel loro solito stile (steelvagina!!!!!) ad altri piuttosto promiscui e scialbi, questo disco rilancia le sorti dei sordidi individui a livelli parossistici, nel senso che al tempo consumai letteralmente il cd.

14 brani di totale pazzia black/thrash/crust/grind filtrata attraverso un'ottica motorheadiana e alcolizzata che non cede un momento e si chiude con la tremenda "XXX delirium tremens" dove Mika Luttinen sbraita frasi sconnesse e ulula sguaiato. La produzione del disco non è come gli ultimi lavori, ossia pulitina e coi trigger ma sporca polverosa e ruvida e avvicina parecchio, per certi versi, gli Impaled di questo disco sia alle prime thrash band più crudeli (Sodom, Kreator, primissimi Voivod), sia alle hardcore bande finniche degli anni '80 come Riistetyt e Terveet Kadet.

Ho sempre pensato che fosse molto limitante per loro l'etichetta black metal dato che il loro fracasso si commistiona di più generi e che la loro attitudine è (o era) piuttosto ironica e anche sardonica. Secondo me questo "Latex Cult" insieme al pazzesco "Ugra Karma" del  1993 e "Rapture" del 1998 (credo) è il meglio del meglio dei maniaci finlandesi.

Li ho seguiti fino a "All that your fear", ma sinceramente da dopo "Rapture" ho trovato dischi ripetitivi, privi di mordente, iperprodotti -e in questo senso "Absence of war does not mean peace" è vergognoso, la batteria è un giocattolino- e inutilmente cattivi. Non dico che siano per forza scaduti loro, magari mi sono semplicemente stufato io di seguirli. Però date retta a un buon consiglio che questo "Latex cult" vi spazza via da casa in una botta sola almeno almeno la metà di tutta la roba estrema che c'avete sullo scaffale

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